ROCCASTRADA – “La decisione assunta da parte dell’Amministrazione Comunale di Roccastrada è quella di muovere un esposto contro Poste Italiane per interruzione di pubblico servizio, a seguito delle ulteriori restrizioni intervenute in data odierna sull’ufficio postale di Ribolla rimasto improvvisamente chiuso per decisione unilaterale – anche questa volta senza nessun preavviso – da parte di Poste Italiane che ha deciso, a far data da oggi, di aprire solo 3 giorni a settimana l’unico ufficio dell’intero territorio. Questa decisione interviene dopo la scelta di chiusura degli altri 5 uffici sul territorio comunale (Roccastrada, Sassofortino, Roccatederighi, Sticciano Scalo e Torniella) che sta producendo disagi e disservizi all’utenza”. Scrive, in una nota, il Comune di Roccastrada.
“Mi è giunta informazione questa mattina da parte di alcuni cittadini/utenti recatisi allo sportello postale nella frazione di Ribolla – queste le parole del sindaco Francesco Limatola – che lo stesso risultava chiuso; di tale circostanza, né il sottoscritto, né i cittadini erano stati preventivamente informati. Da un colloquio con il responsabile locale di poste Italiane, mi è stato informalmente comunicato che la società ha preso la decisione di lasciare lo sportello aperto solo 3 giorni a settimana. Appena pochi giorni fa era stata decisa arbitrariamente la chiusura di 5 uffici postali sul territorio, creando così i presupposti, in questo periodo di emergenza sanitaria, per far contravvenire ai cittadini le due regole principali dettate dai dpcm in materia di prevenzione della diffusione del coronavirus, ovvero evitare movimenti sul territorio e di conseguenza gli assembramenti. A seguito di questa decisione, avevamo fatto una diffida a Poste Italiane e, ad oggi, la società non si è degnata neanche di fornirci una risposta”.
“A questo punto la misura è veramente colma – prosegue Limatola – e questo ennesimo episodio che dimostra l’arroganza e l’insensibilità con cui Poste Italiane gestisce un servizio pubblico in regime di monopolio, ha determinato la decisione che ho preso, di muovere un esposto contro Poste Italiane per interruzione di pubblico servizio. Della vicenda ho interessato in via del tutto prioritaria il sig. Prefetto di Grosseto al quale ho rinnovato la mia disponibilità a valutare congiuntamente a Poste Italiane altri tipi di proposte di riorganizzazione del servizio in questo periodo di emergenza, ma tenendo in considerazione le necessità di una popolazione anziana e bisognosa, per la quale metteremo in campo tutte le azioni a nostra disposizione per tutelarne i diritti”.
L’Amministrazione Comunale, già a seguito delle prime disposizioni sulla riorganizzazione del servizio a seguito dell’emergenza coronavirus, consapevole delle difficoltà del momento e della necessità di salvaguardare la salute dei lavoratori, aveva già provato ad avviare un dialogo con Poste Italiane per formulare insieme una proposta che tenesse conto delle necessità del territorio e di garantire, ancorchè a giorni alterni, il presidio almeno negli uffici più importanti, ma nessuna apertura al dialogo è stata concessa.