FOLLONICA – “Congelare la prima rata della Tari prevista per il 30 aprile. Un provvedimento che ci auguriamo il commissario prefettizio possa prendere a stretto giro”. A scriverlo, in una nota, In movimento per Follonica.
“Le aziende e le famiglie sono al collasso – proseguono -. La zona artigianale di Follonica è pressoché deserta. Occorre mettere in campo tutti gli strumenti che posso aiutare famiglie e imprese. Quando tutto sarà finito, e quando non lo sappiamo, sarà importante creare le condizione affinché le imprese possano ripartire. Turismo, commercio e artigianato sono l’asse portante di un’ economia locale fragilissima”.
“Il congelamento della Tari – spiegano da In movimento per Follonica – è solo la prima di una serie di misure su cui il Comune deve concentrarsi. Se è vero che poche sono le misure che il Governo, per ora, ha preso per favore l’azione dei Comuni, è vero anche che molte delle spese sostenute in ‘tempi normali’ dal Comune ora assumono carattere residuale al cospetto della situazione di emergenza che stiamo affrontando: giusto rivedere le centinaia di migliaia di euro spese per eventi di varia natura confermando sollo quelli più importanti e reindirizzare queste risorse per misure a sostegno delle imprese; doveroso anche riaffrontare seriamente il piano delle opere rimandando spese che comunque, in queste condizioni, sarà difficile se non impossibile attuale nell’anno in corso”.
“Da questa operazione si possono ricavare economie per aggredire Imu, Tari e Cosap che solo in pochi potranno pagare nel corso di questo anno. A periodi eccezionali si risponde con misure e scelte eccezionali. Rivedere la scala delle priorità è una condizione necessaria se non obbligatoria per sorreggere il tessuto sociale ed economico della città. Siamo convinti che il commissario prefettizio – concludono – saprà fare tesoro di questo nostro suggerimento. Ed, infine, un ringraziamento sincero a tutti gli operatori della sanità e a tutti i lavoratori che stanno dando il cuore in questo difficile periodo i quali vanno aiutati rispettando l’obbligo di stare a casa”.