Oltre la claustrofobia. Rimanere chiusi in casa per una settimana intera genera fenomeni sociali inattesi. Che potrebbero innescare il repentino cambiamento, a livello di massa, di inveterate abitudini maschili.
Capita così, che un amico, sorpreso lui stesso del proprio inconcepibile zelo, ti confessi con pudicizia l’inconfessabile: «ho passato il sabato pomeriggio a lustrare casa. Il cesso è così lindo,…che penso mi asterrò dall’utilizzarlo».
Bianco, di sesso maschile, under 40, single, di bell’aspetto e con lavoro socialmente prestigioso. Tipico esemplare di maremmano allevato da mamma a lasagne e tortelli. Che ancora lo pillotta lavandogli i panni. Aiutandolo a casa sua (di lui).
«Allora – mi confessa eccitato una volta rotti gl’indugi – ho pulito a specchio il bagno. Tutti i sanitari e tutte le mattonelle, una a una. Poi rivestimenti e a terra, disinfettando tutto con l’Amuchina (anche mensole e mobile del bagno). Cucina tutta disinfestata, anche dentro i pensili e sotto i pensili. Ho perfino smontato la fascia copri gambe e passato l’aspirapolvere. Ovviamente ho disinfettato tutti i rivestimenti. Poi ho pulito il frigo. Infine ho passato aspirapolvere ovunque, anche sotto letto e divano. Disinfettato pavimenti e tutti i davanzali delle finestre»..…conclude respirando profondamente dopo la lunga, ancora incredula, tirata descrittiva di tutto quel ben di dio. Poi, estatico, aggiunge: «ho pulito anche le scarpe, e le ho lasciate fuori dal portone di casa. Dentro mi muovo solo in pantofole. Il Coronavirus non entra!».
Ecco. Ci voleva una pandemia per trasformare un bamboccione in un impeccabile e compiaciuto “house-man”. Le donne sono all’ultimo miglio dall’emancipazione reale. C’è un sentore di rivoluzione nell’aria.
P.s. Oggi è domenica, ma non sembra nemmeno. Ci voleva un po’ di leggerezza in questo contesto plumbeo.