PITIGLIANO -Il vescovo Giovanni Roncari scrive una lettera alla Diocesi di Pitigliano – Sovana – Orbetello. Di seguito il testo.
Cari sacerdoti, diaconi, membri della vita consacrata, e tutto il popolo di Dio di questa nostra santa chiesa di Pitigliano Sovana Orbetello
Alla lettera che insieme a tutti i vescovi delle chiese toscane vi ho rivolto, desidero aggiungere alcune parole che riguardano la nostra chiesa diocesana.
Abbiamo iniziato insieme a celebrare il Millennio di san Gregorio VII, ricordo la bella accoglienza delle sue reliquie nella cattedrale di Sovana il 22 febbraio u.s., e ora dobbiamo tutto ridimensionare e forse cancellare del tutto. Non è una bella prospettiva ma dobbiamo farla nostra, è sicuramente una rinuncia ma la dobbiamo affrontare.
Forse qualcuno potrebbe pensare: con tutti i problemi che abbiamo, rinunciare a delle feste non sembra un grande sacrificio!
Non è questo il punto. Avevamo programmato il millennio gregoriano come una occasione per vivere il senso di appartenenza, di figliolanza di questa nostra chiesa diocesana anche come condizione di appartenenza alla chiesa universale. Volevamo rileggere insieme la Lumen Gentium del Vaticano II: dobbiamo e vogliamo farlo in un altro modo vivendo intanto questa quaresima del tutto particolare.
Voglio richiamare la vostra attenzione sulla bella preghiera che recita il celebrante nella Messa dopo il Padre Nostro. “ Liberaci o Signore…. Vivremo sicuri da ogni turbamento..”
Il turbamento non è la paura di un pericolo che la situazione attuale o l’esperienza passata, propria o altrui, ci prospetta come possibile o imminente.
Il turbamento è un sentimento di sfiducia, di malessere profondo che sfocia poi nell’angoscia, che ingigantisce i pericoli reali e che impedisce di reagire. Chiediamo insieme al Signore di liberarci da simile turbamento.
Una piccola iniziativa: io, vostro vescovo, tutte le sere intorno alle 18 reciterò il rosario. Vi invito a unirvi a me in preghiera. Coloro che a quell’ora sono al lavoro, in viaggio ecc.. possono farlo per un momento con il pensiero, recitando anche solo una Ave Maria, così tutta la chiesa unita al proprio vescovo prega insieme e non saranno i muri e le distanze a dividerci. Anche questo è fare esperienza di chiesa diocesana, che deve in qualche modo condividere le fragilità spirituali, umane e sociali che in questi giorni sono messe a dura prova.
Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati per la organizzazione, né facile né semplice, del millennio. Ringrazio i Parroci per la loro condivisione e collaborazione.
Ringrazio le Autorità Civili e Militari per la loro cordiale collaborazione.
Il prossimo futuro ci dirà che cosa possiamo ancora fare insieme.
Prospetto una possibile occasione che in qualche modo recuperi i pellegrinaggi soppressi: sarà possibile in una domenica, passata questa emergenza, celebrare tutti insieme nella cattedrale di Sovana la santa Messa in onore di san Gregorio?
Il Signore, con l’intercessione dei nostri Santi Mamiliano, Gregorio, Paolo della Croce, Maddalena della Incarnazione, ci benedica.