GROSSETO – “Italia viva Grosseto chiede al Governo, anche tramite il suo parlamentare Cosimo Ferri e tutti i vertici nazionali, la immediata nomina di un commissario straordinario per il completamento del corridoio tirrenico e messa in sicurezza dell’Aurelia. Vogliamo una figura che sia espressione diretta del nostro territorio e sappia rappresentare l’urgenza di questa opera”. Così, in una nota, Italia viva Grosseto.
“Finalmente – prosegue – anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è accorto di quanto sia importante sbloccare i cantieri fermi da anni, per rilanciare l’economia dell’intero paese e contrastare l’inevitabile contrazione economica che a seguito del corona virus interesserà nei prossimi mesi famiglie, aziende, piccole e medie imprese, attività commerciali e sopratutto quel settore trainante dell’economia grossetana, che è il turismo. La parola shock improvvisamente è diventata per il Governo una necessità oltre che un obbiettivo da perseguire”.
“Italia viva da mesi sta dicendo che – si legge ancora nella nota – l’unico modo per rilanciare la ripresa economica e riaccendere i motori di un Paese che da troppo tempo non cresce più, è quello di sbloccare gli oltre 100 miliardi di euro per la realizzazione di opere pubbliche, fermi nei cassetti della burocrazia e dell’immobilismo della pubblica amministrazione. Non solo la provincia di Grosseto ma tutto il paese ha adesso la necessità di vedere completato quel tratto stradale che vanta, purtroppo, il triste primato del più alto rischio di mortalità”.
“Il modello operativo del Ponte di Genova, ci insegna che è possibile in deroga a tutte le norme stupide che regolano il settore degli appalti, realizzare infrastrutture in tempi brevi – va avanti Italia viva -. Il completamento del tratto stradale Grosseto sud-Civitavecchia, ha oggi la stessa valenza per il nostro territorio, dell’ex Ponte Morandi per Genova. La politica locale per anni ha dimostrato tutta la sua fragilità nelle varie sedi istituzionali e la poca attenzione alle vere esigenze del territorio maremmano, contribuendo al suo isolamento infrastrutturale ed economico”.
“Adesso – conclude la nota – è giunto il momento di cambiare registro e Italia viva, oltre a rivendicare la primogenitura del Piano shock voluto dal suo leader Matteo Renzi, è pronta a mettere in campo idee, capacità e professionalità specifiche per il corridoio tirrenico e per tutta quella rete infrastrutturale di cui è carente la nostra provincia”.