GROSSETO – “La verità trionfa da sola, la menzogna ha sempre bisogno di complici (Epitteto). Forse è per via di questo aforisma che la Uil, ultimamente, si indirizza, in splendida solitudine, verso scelte complicate e difficoltose, che vanno ben al di là del semplice ‘compitino’. Di fatto riteniamo un gravissimo errore procedere alla firma di accordi che non prevedono progressioni orizzontali per la stragrande maggioranza di lavoratrici e lavoratori, oppure non sottoscrivere intese che invece le prevedono”. Scrive, in una nota, Uil Fpl.
“Per quanto ci riguarda, le progressioni orizzontali costituiscono l’istituto contrattuale più qualificante del Ccnl 2018 – continuano da Uil -. E questo specialmente dopo dieci anni di assenza di contratto, senza aumenti di retribuzione, e con le carriere ‘bloccate’. Noi quanto affermato lo crediamo davvero, perseguendolo con fatti concreti e tangibili. Non ci stiamo a ‘svendere’ la possibilità di ‘fissare’ una parte di retribuzione
stabile e ricorrente rispetto ad istituti contrattuali più ‘aleatori’, dipendenti da volontà molto spesso esercitate discrezionalmente dagli ‘apicali’ all’uopo preposti, relativamente alla produttività ‘premiante’, dato che la meritocrazia, nel pubblico, è ancora in cerca di
modalità oggettive davvero praticabili”.
“Ci sconforta vedere ‘accordi al ribasso’ come quelle del Comune di Grosseto, in cui sono state, di fatto, accettate le direttive più o meno perentorie dell’amministrazione – va avanti la Uil -. Ciò, in sostanza, ha costituito una ‘resa’ senza neppure effettuare il tentativo di ‘cogliere’ migliori condizioni sulle progressioni, magari mettendo in campo anche una qualche forma di protesta. In passato, almeno, specialmente nei confronti più ‘duri’, si schieravano le ‘truppe’ (i dipendenti in stato di agitazione od in mobilitazione) per ottenere migliori condizioni di ‘resa’. A Grosseto non si è fatto neanche questo. Il dividi et impera ha avuto un successo forse insperato. Di fatto si è assistito ad una spaccatura netta al 50% dei lavoratori, che ha offerto all’amministrazione comunale di Grosseto la succulenta possibilità di optare per le ragioni della parte a lei più consona dal punto di vista delle scelte”.
“E che dire poi del Comune di Orbetello? Abbiamo assistito ad uno scenario completamente inverso, ossia l’esatto contrario del precedente, dove un ottimo contratto è stato sottoscritto ‘solo’ dalla Uil e da un sindacato autonomo, il Mosel, senza le altre Organizzazioni sindacali confederali – continua il sindacato -. Stranamente, ad Orbetello non mancavano certo le risorse, anzi, ve ne sono state messe di ‘aggiuntive’, cosa, in verità, alquanto rara nei Comuni della Provincia. Ad Orbetello sono state previste progressioni economiche in abbondanza,
con l’accordo per estendere, nei limiti della norma, lo scorrimento a più personale possibile nel triennio, e si è concordato un premio di produttività cospicuo a dipendente superiore a gran parte dei premi incentivanti della Provincia”.
“Sinceramente – prosegue la Uil -, gli appelli all’unitarietà di questi ultimi giorni e le dichiarazioni contraddittorie riscontrate sulla stampa, ci stupiscono perché incoerenti, oltre che avvilenti. Non crediamo, riguardo a Grosseto, che il ruolo di una organizzazione sindacale debba essere quello di ‘cassa d’espansione’ dell’amministrazione riguardo a ciò che avviene nel confronto con il datore di lavoro, specialmente sulle progressioni orizzontali, dopo che è stato perso un intero anno (il 2019), per aver firmato un contratto (sempre nel 2019), che non le prevedeva. Sa tanto di ‘mosca cocchiera’. Pensare di dare un ‘colpo di spugna’ a tutte le polemiche occorse, dichiarando di voler valorizzare i lavoratori, dopo aver però ‘perso’ un anno di potenziali ‘valorizzazioni’ è veramente surreale. Non solo, ma dopo le tante polemiche su Grosseto per la firma dell’accordo senza la previsione delle progressioni orizzontali, perché non firmare ad Orbetello l’intesa sulle progressioni per la quasi globalità del personale nel triennio?”.
“Ma insomma – conclude la Uil Fpl -: non avrà ragione Epitteto?”.