FIRENZE – “Un messaggio di equità, di tenuta, di certezza che credo i toscani capiranno”. Così il presidente della Regione Enrico Rossi ha definito oggi la manovra su sanità e trasporto pubblico locale resa necessaria anche in Toscana dal decreto governativo sulla revisione della spesa. “La somma dei tagli operati dai governi Berlusconi-Tremonti e Monti – ha chiarito il presidente Rossi – impatta a regime per circa 400 milioni l’anno, solo per il Tpl il taglio è di 170. Per il 2013 si profila un vero e proprio tsunami, della cui portata la società e anche in parte le istituzioni non si sono rese ancora ben conto. Questi tagli sono insostenibili, ma non per questo dobbiamo stare con le mani in mano. Non vogliamo essere quelli che mandano i conti fuori controllo o nascondono la polvere sotto il tappeto nè vogliamo essere i liquidatori dello stato sociale in Toscana”.
La prima mossa per resistere allo “tsunami” è il riordino e la riorganizzazione del sistema sanitario: “Questo processo – ha detto Rossi, affiancato in conferenza stampa dagli assessori alla sanità Luigi Marroni e ai trasporti Luca Ceccobao – ci restituirà un sistema meno costoso e allo stesso tempo migliore. Contiamo di abbattere i costi del 5%, 250 milioni in termini assoluti, implementando la qualità. Una operazione da far tremare i polsi”. Secondo punto la compartecipazione: “Nel ritoccare i ticket ci siamo ispirati a un principio di equità – ha detto il presidente Rossi – chiedendo di più a chi ha di più. Nel complesso gli utenti del servizio a cui chiederemo di più sono circa 600.000 toscani. Agli altri 3 milioni, che hanno un reddito Isee inferiore a 36.000 mila euro, non chiederemo nessun sacrificio”. Complessivamente l’operazione ticket porterà nelle casse regionali 53 milioni: “Ma a regime contiamo di arrivare a 80 milioni su base annua – ha aggiunto il presidente – introducendo l’Isee come unica forma di testimonianza del reddito (da gennaio) e proseguendo nella nostra lotta all’evasione. Quindi continuiamo a tutelare le fasce più deboli e a chiedere a chi ha di più”.
Trasporto pubblico locale: “Nel 2010 – ha esordito il presidente su questo nuovo capitolo – lo stato trasferiva alla Toscana 490 milioni l’anno, oggi 320. Mancano all’appello 170 milioni. Con la manovra contiamo di portare a un terzo del costo totale il contributo degli utenti. Anche qui tutelando le fasce più deboli, quelle con reddito Isee inferiore a 36.000 euro, che non saranno coinvolte negli aumenti degli abbonamenti. Con questa manovra possiamo recuperare 5 milioni, a cui si aggiungeranno i 10 milioni che prevediamo in arrivo da giugno del 2013 con la gara unica”.
“Non vogliamo trovarci a fine crisi con uno stato sociale meno forte e inclusivo – ha proseguito Rossi – sarebbe una perdita secca per la Toscana. Se l’arte del governo è quella di prevedere e provvedere noi vogliamo intervenire in tempo, facendo una scelta strategica per uscire da questo momento difficile con uno stato sociale in piedi, riformato e ristrutturato. Bisognerà dotarsi sempre più di nuovi strumenti di lotta all’evasione e di verifica strutturata delle entrate. Per esempio la tessera sanitaria potrà essere importante in questa direzione”.