FOLLONICA – «Più che un rimpasto di giunta si tratta di un giro di deleghe tra gli stessi nomi già presenti nell’esecutivo locale». Così il terzo polo commenta il rimpasto deciso dal sindaco di Follonica Eleonora baldi. «Siamo di fronte ad un uno di quei classici provvedimenti che i cittadini stentano a comprendere. Al contempo, – continuano Api, Udc,Psi e Verdi – si afferma che tutto va bene. La realtà è, come al solito, un po’ più complessa e si lega alla necessità per il sindaco di rafforzare e premiare le personalità a lei più fedeli ed affini. Nel valzer delle deleghe si è consumata una “strana separazione”: pesantemente ridimensionati Rapezzi (che perde la delega al mare ), Cetraro (che lascia l’ambiente) e Novelli che in un sol botto abbandona la delega allo sport ed alla caccia e pesca.»
«Premiati lautamente invece – sottolinea il Terzo polo – il vice Baldi, Andrea Benini (che “acquista” lo sport), e la Stella (ora anche caccia e pesca) ed infine lo stesso Sindaco che avoca a sé l’ambiente. E’ innegabile che questi avvicendamenti abbiano un valore più strettamente politico che operativo. Ormai questa giunta ha margini ridottissimi per rivalutare una legislatura costellata da tanti contrattempi e soprattutto riacquistare la fiducia dei cittadini. L’obiettivo è, come si dice in gergo, “interno”: mostrarsi sereni e sicuri nello svolgimento del proprio compito istituzionale soprattutto alla luce delle recenti indagini che stanno ingessando l’operatività quotidiana dell’Amministrazione.»
«Diversamente – si legge nel comunicato -, avrebbero davvero poco senso tutti questi capovolgimenti di deleghe a poco più di un anno e mezzo dalla fine della legislatura. Ed ecco che, ad essere promossi dal Sindaco, oltre a se stessa, sono Benini e Stella, coloro che insieme alla Baldi hanno ricevuto gli avvisi giudiziari. Bocciate invece le altre ormai ex-colonne del Sindaco (Novelli, Rapezzi e Cetraro) che non sono stati toccati dalle inchieste. Una situazione singolare quanto paradossale che dovrebbe, invece, essere gestita con la cautela suggerita da un quadro giudiziario molto complesso. Opportuno sarebbe stato continuare ad operare con equilibrio senza mutamenti in giunta attendendo fiduciosi l’archiviazione delle inchieste. E se proprio ci fosse stata qualche remota possibilità di riqualificare questa legislatura meglio ancora sarebbe stato un rimpasto vero e proprio che avesse portato al cambiamento in giunta di qualche figura – conclude il Terzo polo – ed all’inserimento di volti freschi.»