FIRENZE – “Siamo in una fase di grande difficoltà. Sono momenti in cui le regole che abbiamo in testa rischiano di portarci verso luoghi sbagliati. Questi sono momenti in cui quello che non si sa vale molto più di quello che sappiamo. E’ per questo che è necessario mettersi in discussione, soprattutto in merito alla nostra capacità di comprendere la situazione, come segno della nostra intelligenza politica”. Questo il commento di oggi del Consigliere regionale del Pdl Alessandro Antichi durante la seduta del Parlamento toscano.
“In questa occasione è importante discutere delle misure di dettaglio, ma altrettanto importante è chiarire cosa stiamo facendo e dove andiamo. Il Ministro Barca ha appena detto che la prospettiva di chiusura dell’anno con il pil a -2% sarà contraddetta al ribasso, la realtà sarà peggiore della previsione – spiega Antichi – Se comprendiamo la gravità del momento, capiamo anche che l’unica scelta politica che una classe dirigente seria può fare, è quella di pensare al ridimensionamento della propria presenza: non soltanto taglio, ma riqualificazione, riposizionamento, umile ridefinizione della propria presenza nei confronti di una società e di un’economia che soffrono di bulimia della presenza pubblica”.
“La nostra mozione accetta la sfida della revisione della spesa non come un male necessario, ma come un’opportunità per poter cominciare una seria ridefinizione delle politiche pubbliche. Inoltre – aggiunge il Consigliere del Pdl – la nostra mozione invita ad un ripensamento non solo in termini di discontinuità di scelte operative, ma anche in termini di totale rivoluzione della politica stessa, che deve riconsiderare la propria posizione e la propria funzione. Politica non è solo intermediare le risorse, non è togliere i soldi da una parte e metterli da un’altra. Noi dobbiamo pensare che politica è altro – chiosa Antichi – è mettere in condizione di operare chi può operare, non scegliere al posto di altri. E’arrivato il tempo di valutare seriamente, in modo non formale e non ipocrita, e di ripensare la politica, l’Italia e la Toscana”.