FIRENZE – La Regione finanzia altri due interventi di rigenerazione urbana in altrettanti comuni della provincia di Grosseto. Gli interventi riguardano la riqualificazione di immobili, aree degradate o in stato di abbandono e la loro valorizzazione.
Dopo il finanziamento dei primi 14 progetti presentati in risposta all’apposito bando, in sede di approvazione di bilancio è arrivata la decisione di procedere allo scorrimento della graduatoria per finanziare progetti ritenuti meritori ma non coperti dalle risorse precedentemente a disposizione.
“La lotta al consumo di suolo passa anche dal riuso, dalla trasformazione del tessuto urbano già esistente ma sottoutilizzato o degradato. Crediamo in questa strada e la stiamo portando avanti con convinzione e con importanti risorse economiche – spiega l’assessore regionale al governo del territorio Vincenzo Ceccarelli -. L’alto numero di proposte progettuali avanzate testimonia l’importanza di questi interventi e l’impegno delle amministrazioni comunali per riqualificare le proprie aree urbane. Con questo bando abbiamo voluto dare attenzione alle esigenze delle piccole realtà della nostra Regione. Questa vicinanza ha mosso le scelte passate e continua ad animare le previsioni per il prossimo futuro, per sostenere tutte le realtà toscane pronte a fare scelte innovative e di sviluppo”.
I due progetti finanziati in provincia di Grosseto sono:
ARCIDOSSO (Ristrutturazione urbanistica ex mattatoio)
L’intervento riguarda il riuso di alcuni volumi esistenti, un tempo destinati a mattatoio comunale, che l’Amm.ne comunale intende mettere a disposizione del tessuto associativo del comune per svolgere attività nei campi del sociale, della protezione civile, della cultura e del turismo. Il progetto è teso a recuperare una situazione di degrado e di abbandono di volumi e superfici incongrui, con operazioni di riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente. (Contributo massimo ammissibile: 112.000 euro)
SANTA FIORA (Restauro e allestimento museografico di Palazzo Sforza Cesarini)
Il progetto riguarda il restauro e l’allestimento museografico di Palazzo Sforza Cesarini, da tempo inutilizzato, fortemente identitario del contesto urbano, con lo scopo di restituirne la fruizione alla collettività. La proposta in esame interessa la porzione nord-orientale del sistema palaziale. (Contributo massimo ammissibile: 800mila euro)