CAPALBIO – “Questa non è solo la mia storia, ma la storia dell’Italia negli ultimi quarant’anni per raccontare le fatiche di essere omosessuali in un Paese sempre in ritardo”.
Così Paola Concia, parlando dal palco di Capalbio Libri 2012, ieri sera ha presentato il suo libro “La vera storia dei miei capelli bianchi” e ha fatto il punto sullo stato di alcuni diritti civili nel nostro Paese.
“Spesso verso gli omosessuali c’è un pre-giudizio basato non sempre sul razzismo o sull’omofobia, ma anche dalla non conoscenza. La responsabilità è della politica”. Negli altri Paesi europei, ha spiegato “i diritti umani, i diritti civili fanno parte di un patrimonio acquisito e tutte le forze politiche istituzionali trovano in questo un terreno comune. I diritti civili non sono né di destra, né di sinistra, ma sono parte di un patrimonio condiviso che appartiene a tutto il Paese”.
“A sinistra molto spesso – ha continuato – c’è un atteggiamento solidaristico, ma non c’è vera dimestichezza con certe tematiche. Ora, però, con le sue ultime dichiarazioni Bersani pare aver trovato la chiave di un modello che dia gli stessi diritti del matrimonio. La sinistra deve trovare solo il coraggio di sostenere qualcosa a cui gli italiani sono già pronti”.
I problemi del nostro Paese, ha sottolineato ancora, “non sono solo l’economia e inoltre, dobbiamo capire che i Paesi più civili sono anche quelli più ricchi. Le due questioni non sono disgiunte”.