GROSSETO – C’è chi lo aspetta e chi lo teme, chi spera di ritirare un po’ su le sorti del negozio e chi teme di compromettere anche le vendite di Natale. Il Black friday, usanza importata dal mondo anglosassone, da qualche anno sta prendendo piede anche in Italia.
Mancano solo due giorni alla giornata degli sconti (anche se in alcuni casi quello che sarebbe un giorno si sta trasformando in un week-end e in alcuni casi in una intera “settimana nera”) e le vetrine dei negozi sono già tappezzate di offerte.
Croce e delizia dicevamo: per alcuni è un’occasione per acquistare in anticipo, e risparmiando un po’, qualche regalo di Natale, per altri invece è una tentazione a cui è difficile rinunciare, anche quando magari, di quell’oggetto, non c’è proprio bisogno.
E i commercianti? C’è chi è contrario (troppo a ridosso del periodo natalizio, e in anticipo di poche settimane sui saldi che arrivano i primi di gennaio) e c’è chi si adegua, cercando di sfruttare l’occasione per far quadrare il bilancio, e, in qualche caso, per vendere, scontato, qualcosa che è restato in magazzino (gli sconti non sono mai su tutta la merce, ma sempre su “articoli selezionati”).
I centri commerciali e la grande distribuzione sono quelli che sembrano più organizzati, ma anche i centri commerciali naturali si adeguando, e in alcune vetrine si inizia a vedere qualche proposta di sconto. A far la parte del leone, come ormai succede da tempo, sarà però il commercio on line. Forte della possibilità di praticare sconti molto più marcati rispetto ai piccoli negozi di vicinato.
Altalenante il giudizio delle varie associazioni di categoria, che oscillano tra vedere nell’evento un’opportunità, ma anche una contraddizione. In un momento di contrazione delle vendite come questo, un giorno di sconti può indurre i consumatori agli acquisti, ma, d’altra parte, i soldi sono pochi, e chi acquisterà venerdì magari non lo farà nei giorni successivi. I consumatori invece attendono il momento da tempo, tenendo d’occhio qualche cosa che vorrebbero acquistare e sperando in un ribasso che lo renda più accessibile.