GROSSETO – «Dovremo pur reagire in qualche modo dinanzi allo spettacolo che si reitera in Consiglio ogni qual volta che si riesce faticosamente a fare una discussione sui valori che sottendono le scelte politiche, sulla visione cioè che l’Amministrazione ha di questa città, come ha provato a fare col suo intervento la consigliera Amore» così i consiglieri del Movimento 5 Stelle Daniela Lembo, Francesca Amore, Antonella Pisani, Gianluigi Perruzza commentano il Consiglio comunale recentemente concluso, in cui si è discussa la variante urbanistica in zona Casalone (via Alberto Sordi).
«La reazione è regolarmente quella della derisione e delle accuse di catastrofismo, oggi Amore è stata accusata addirittura di “procurato allarme” quando col suo intervento ricordava l’importanza di contestualizzare sempre le scelte urbanistiche in modo da non perdere di vista il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico. Ebbene, è stata trattata più o meno come Cassandra nelle tragedie di Eschilo e di Sofocle. E tutto questo in una seduta di Consiglio comunale che si tiene solo oggi anziché lunedì scorso perché rimandato a causa di una (per fortuna) scampata alluvione».
«Del resto “la vista è una funzione degli occhi ma la visione è una funzione del cuore” recita Munroe. Ad oggi in Consiglio la maggioranza è ferma alla “vista mare” come ideale della Grosseto del futuro, per la quale auspica l’espansione verso quello stesso mare di cui è previsto un pericoloso innalzamento negli anni a venire se non si riesce a contenere il rialzamento della temperatura sotto i 2 gradi rispetto all’era pre-industriale) – proseguono i 5 Stelle -. Quanto stia realmente a cuore agli attuali amministratori il futuro di questa città, in particolare di chi l’abiterà nei prossimi 50-70 anni, oggi è apparso chiaro. Qui, quando il dito indica la luna, si sceglie sempre di denigrare chi la indica e di dire che la luna non esiste. La visione filosofica imperante allora possiamo ben dire che sia l’oscurantismo. Non si lamentino i grossetani che appoggiano certe scelte quando figli e nipoti rimarranno al buio, il buio che nessuno si augura, quello che segue il disastro. Perché l’allarme sugli effetti del cambiamento climatico non è un’opinione. E’ una triste realtà della quale siamo tutti responsabili, amministratori in primis».