GROSSETO – «Le vicende di domenica scorsa che hanno visto protagonista la Maremma a causa delle impervie condizioni meteorologiche impongono una riflessione doverosa prima da semplice Grossetano e poi da Consigliere Comunale. Dall’analisi di quanto verificatesi emergono dei particolari importanti, (sicuramente non i soli) come sempre nel mio stile collaborativo provo a dare dei suggerimenti alla maggioranza su questioni molto concrete». A parlare è Rinaldo Carlicchi, consigliere comunale e capogruppo di Passione Grosseto.
«La gestione dell’evacuazione, il sistema di avviso elettronico cosi non va, dobbiamo predisporre un meccanismo che sia in primis obbligatorio per ogni capo famiglia e che questo sia certo nell’aver trasmesso il messaggio e che dia un feedback di risposta certa. Ci deve essere poi una precisa e capillare azione di monitoraggio delle case cosi da consentire una totale evacuazione anche di quelle persone anziane che certo non usano sistemi tecnologici».
«Punti di raccolta, non vi è chiarezza sui questi, ce ne sono molti ma non chiari e soprattutto non è chiaro chi li deve raggiungere e come, non c’è distinzione infatti per i cittadini che sono residenti delle varie zone, sarebbe utilissimo che tutti sapessero dove in caso di emergenza recarsi e cosa la gli aspetta in termini logistici. Strade, queste devono essere bloccate immediatamente cosi da consentire gli accessi agli argini solo ai mezzi di soccorso e di Protezione Civile cosi da non sovrapporre pericolo al pericolo. I mezzi di locomozione dei Grossetani, ci devono dire dove questi possono essere ricoverati in sicurezza senza creare confusione e pericolo».
«In ultima analisi ma non per questo meno importante, voglio fare un commento sulla partizione delle zone urbanistiche in virtù del piano di emergenza. Ritengo infatti molto importante rivederle, oggi 2000 famiglie sono in grave disagio, per due motivi, il primo è quello dovuto alla scelta della Giunta di abbassare i livelli di Guardia al Berrettino cosi da avere almeno 3-4 evacuazioni probabili a stagione e l’altra di ghettizzare solo una minima stecca di terra rispetto poi al fatto che gran parte della città e comunque a rischio alluvionale».