GROSSETO – Sulle tariffe per nidi e scuole dell’infanzia comunali, approvate ieri durante l’ultimo consiglio grossetano, intervengono i capigruppo di maggioranza per Pd, Idv, Psi, Udc, e Grosseto insieme «La destra cittadina non finisce mai di stupire. – affermano – Si è scatenata su un provvedimento che va incontro alle esigenze proprio delle fasce più deboli della società. E’ infatti inutile andare a cercare le variazioni su specifiche posizioni senza tenere conto dell’effetto combinato della riforma delle tariffe e del sistema degli accessi: vale a dire che famiglie a basso reddito e con disoccupati prima escluse dalla qualità dei servizi educativi comunali adesso potranno invece accedervi senza dover ricorrere più a strutture private a basso costo.»
«Inoltre – continuano i capogruppo di maggioranza in consiglio comunale – non si può non vedere come:
la fascia tra i 9 e i 28mila euro goda da oggi in poi di una personalizzazione delle tariffe in base ad ogni singolo Isee e che l’insieme delle nuove 4 fasce risulta adesso sensibilmente più progressivo delle precedenti e piatte 8 fasce;
che il peso della compartecipazione, sempre complessivamente sotto il 20%, si sposterà proprio sulle situazioni Isee più alte, tenendo anche presente che i 28mila euro di Isee non sono come i 28mila euro di reddito;
che la modulazione della tariffa in base ai servizi serve ad evitare che nidi e scuole dell’infanzia diventino dei parcheggi;
che il Comune compie questi interventi prima dell’inizio dell’anno scolastico in modo da poter per la prima volta inviare le lettere di ammissione contestualmente comunicando anche la tariffa applicata.»
«Dall’opposizione non ci aspettavamo certo i complimenti – proseguono – ma se nell’impegnarsi tanto a criticare nel dettaglio un provvedimento come questo, si perde di vista come intere famiglie a basso reddito pagheranno al Comune servizi educativi di qualità, invece di pagarli e più cari a strutture private magari inadeguate, allora vuol dire che si critica tanto per criticare; cercando così conferma della troppo diffusa convinzione che gridando più forte si possa ottenere anche la ragione. Noi restiamo naturalmente aperti al confronto e alle proposte che arriveranno anche in futuro, perché saranno proprio i cittadini – concludono – a giudicare la validità o meno delle nostre scelte.