GROSSETO – “Sulla piazza della stazione, Mascagni dice inesattezze” lo affermano Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto e Giacomo Cerboni, assessore alle Partecipate. “Troppe, soprattutto per chi è stato presidente della Commissione urbanistica e lavori pubblici, nonché candidato sindaco per il Pd. E proprio negli anni in cui il Comune, con una procedura rocambolesca e persino poco convincente sul piano giuridico, ha venduto il terreno ad Acquedotto del Fiora”.
“Andiamo per ordine: nel 2016 AdF non era affatto pronto a bandire i lavori per la sede. Lo dimostra il fatto che è stata proprio la Giunta Viovarelli Colonna, nei primi mesi di governo, a consegnare definitivamente l’area ad AdF, per evitare di pagare delle penali, in quanto il Pd non si era affatto curato di farlo prima di presentarsi alle elezioni del 2016. Così come non si era preoccupato di recuperare l’Ex Garibaldi”.
“E, in proposito: l’ipotesi di permuta con la sede dell’Ex Garibaldi si è conclusa a novembre 2017. Sono quindi quasi due anni che Fiora è libero di costruire la sede – proseguono sindaco e assessore -. Se poi però Mascagni si riferisce alla nostra contrarietà politica, questa non è giuridicamente vincolante. È certo che però abbiamo sempre ribadito che preferiamo spendere quattro milioni di euro per i rifacimenti di condotte, piuttosto che per costruire un edificio di sei piani in piazza della stazione, per ospitare i lussuosi uffici del Fiora arredati con le bollette dei contribuenti”.
“Pare così che Mascagni voglia solo ripulirsi la coscienza, addossando la responsabilità a questa amministrazione per quanto invece ha causato la sua, con una vendita assurda nel 2013. Ma la cosa forse peggiore, inaccettabile per un consigliere che prende pubblicamente posizione, è che risulti all’oscuro di come stiano ad oggi effettivamente le cose. Negli ultimi due anni, infatti, l’amministrazione grossetana ha contribuito significativamente al percorso, condiviso con tutti i Comuni d’ambito, per disegnare il nuovo AdF: più investimenti, ma tariffe invariate. Ne è prova che le deliberazioni al riguardo, assunte da tutti i Comuni del territorio, realizzate sullo schema di quella di Grosseto”.
“E proprio mentre si faceva tutto questo, Fiora ha avviato, con il nostro consenso, un concorso di idee per l’edificio – prosegue la nota -. Non quello a 6 piani: una versione light, che consenta di recuperare risorse per il rifacimento delle condotte, di riqualificare la stazione e di ospitare il laboratorio di analisi che, proprio grazie al comune di Grosseto, viene riportato sul territorio d’ambito, nella nostra città”.
“Dunque, grazie al lavoro della nostra amministrazione, che dal 2016 tenta senza sosta di rimediare anche a questa sciagurata vicenda regalata dal Pd, in piazza della stazione si ipotizza un immobile che sarà il simbolo del laboratorio sul nostro territorio, con ciò che ne consegue in termini di benefici economici. In sostanza, Mascagni attribuisce a noi uno stop al progetto mai dato: al contrario, va tutto avanti. In questi giorni, come non mai, percepiamo che con questa opposizione ci voglia una pazienza da santi”.