GROSSETO – Le Mura Medicee sono un bene che andrebbe valorizzato con eventi creati ad hoc. Questo, in sintesi, il pensiero di Massimo Felicioni, Capogruppo di Grosseto Oggi in consiglio comunale. «Ci domandiamo: ma che senso ha continuare a fare spot, proclami, pubblicità a interventi di modesta ordinarietà e che dovrebbero essere parte naturale integrante di una quotidianità con la quale si consente di continuare a vivere un luogo così prestigioso e significativo da ogni punto di vista dal quale lo si guardi? Ma perché – si chiede Felicioni – pur di vendere qualche cosa si continua a voler incidere slealmente su un nervo oramai scoperto da anni per i cittadini di Grosseto (“la vita a Grosseto e nelle sue Mura”)? Il cinema c’è già stato, va benissimo che sia tornato al Cassero e che sia stato recuperato il problema sorto sulla Cavallerizza.»
«Ma dove sta l’evento, la novità? Tutt’al più la si può considerare una comunicazione di servizio ai cittadini e che – continua Felicioni – si spera diventi anche un trasferire la conoscenza di un servizio per quei turisti che potrebbero essere interessati a Grosseto città turistica. Tutto qui. La novità interessante invece è che finalmente a gestire la rassegna tocchi a dei giovani grossetani anziché ai soliti nomi e diciamo ribadendolo, finalmente, poiché altrimenti senza che questi giovani imprenditori possano fare esperienza, la loro professionalità non si potrà mai consolidare o se come ci auspichiamo è già presente, non potrà essere messa a conoscenza di tutti noi.»
«Su scala e Info Point la cosa è invece a parere nostro una questione diversa: – prosegue Grosseto Oggi – non conosciamo il progetto del nuovo collegamento verticale (scala) con il vecchio bar/ristorante perché nessuno ce lo ha presentato, lo scopriremo come tutti gli altri a giorni anche se sarebbe stato gradito un coinvolgimento conoscitivo su un intervento che può segnare in modo indelebile sia in positivo che in negativo un bene pubblico di valore storico, culturale inestimabile. Non vogliamo essere critici a priori però con molta lealtà e laicità, in virtù della sempre più presente massa di tuttologi, di super esperti e super tecnici, ammettiamo di essere con il fiato sospeso: confidiamo di poter tirare un sospiro di sollievo quanto prima.»
«Per il Punto di informazione, – sottolinea Massimo Felicioni – toccherà invece inserire il servizio dell’Infopoint mobile come quello attuato ad Arezzo (Infopoint Giovanisì mobile a carattere provinciale promosso e coordinato dall’assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Arezzo in collaborazione con Upi, Anci, Uncem Toscani e lo staff di Giovanisì) . Anziché però utilizzarlo per coprire una rete fissa di punti informativi, lo si dovrà usare per comunicare a tutti i turisti dove è il Cassero Senese e per far sapere a tutti coloro che dovessero avere bisogno o che volessero utilizzare l’Infopoint fisso del Comune di Grosseto che il servizio si trova all’interno del Cassero.»
«Insomma una piacevole “caccia al tesoro” estiva che l’assessore alla cultura ci ha voluto donare – afferma Felicioni – per rendere più intriganti e meno sofferenti le passeggiate per la città turistica di Grosseto, oppure per renderci a tutti meno amara quella pillola della Grosseto Turistica chiusa o lasciata vivere sotto il solleone con 40° senza ombra, senza acqua ed anche senza investimenti e contributi su una parte sostanziale di attività legate appunto alla cultura, al turismo, allo sviluppo, all’impresa, come quella rappresentata dalla ben conosciuta quasi trentennale attività dell’Estate Roselliana (Associazioni Teleme Teatro oggi Polis) che opera nel Parco Archeologico di Roselle e che ha giustamente denunciato (prot. 85542 del 26/07/2012) pubblicamente il rinnovato mancato sostegno alla XXVII edizione dell’Estate Rosellana. Scandaloso ma vero, altro che i “titoloni” per “vendere” i servizi ordinari e minimali di una città turistica.»
«E poi parliamo di ricercare Imprenditori che investano sulle attività e sui beni culturali? Presentiamoci coerentemente con interlocutori pubblici che gli stessi imprenditori possano riconoscere affidabili, adeguati e collaborativi, rispettosi delle politiche in essere e consci del significato di “Impresa” e di “investimenti necessari”. Nel frattempo smettiamola di trattare dozzinalmente, superficialmente, dannosamente i patrimoni pubblici noncuranti sino alla fine di quelle che sono le istanze dei comuni cittadini – conclude Grosseto Oggi – vessati da politiche personalistiche e mai ascoltati.»