GROSSETO – «La sinistra vuole affossare il sistema sanitario grossetano» lo affermano Elisabetta Ripani, deputata Forza Italia e Sandro Marrini, coordinatore provinciale Forza Italia Grosseto. «Ne è un esempio il nuovo ospedale, inaugurato in pompa magna nel periodo pre-elettorale. L’intento iniziale pare fosse quello di trasferire il Misericordia all’interno del nuovo edificio, un ospedale più piccolo quindi per una realtà estremamente vasta. Non avrebbe avuto senso, difatti, costruire una nuova struttura a centinaia di metri da quella già esistente che necessitava al contrario di imponenti interventi di risistemazione. La gestione poco adeguata delle risorse ha comportato alla fine la nascita di due ospedali, uno di serie A e uno di serie B, uniti da ultimo da un corridoio da maratoneta».
«Fioriscono UOC amministrative con relativi incarichi direzionali da centinaia di migliaia di euro all’anno, si istituiscono UO dai nomi che si addicono più ad uno slogan politico quali la UO per le “politiche contro l’emarginazione della popolazione dei migranti”, nascono costosi dipartimenti per omogeneizzare le realtà di Grosseto, Siena e Arezzo, ma i veri problemi restano sempre parcheggiati in un angolo – proseguono i due rappresentanti di Forza Italia -: le lunghe liste d’attesa sono ancora lì, il personale medico ed infermieristico è sempre più carente ed in sofferenza, i cittadini ricevono presidi di scarsa qualità come è stato nel caso degli ausili assorbenti (pannoloni e traverse), l’ospedale è in crescente sovraffollamento. In questo panorama la Regione si distingue suggerendo soluzioni brillanti. Ad esempio, per abbattere le liste d’attesa propone di ridurre il tempo di ciascuna visita per realizzarne di più nella stessa unità di tempo. Puntare quindi sulla quantità, in barba alla qualità del servizio, all’insegna di un peggioramento del fondamentale rapporto tra operatore e paziente».
«Non vogliamo una sanità di serie C che penalizzi il territorio grossetano. Le criticità vanno affrontate seriamente ed in modo risolutivo, tralasciando le soluzioni tampone che fungono da specchietto per le allodole e condannano cittadini ed operatori sanitari a disagi costanti e crescenti».