GROSSETO – «L’obbedienza non è più una virtù» così Roberto Barocci, parafrasando don Lorenzo Milani, si appella al sindaco di Grosseto che, secondo quanto dice «ci vorrebbe obbedienti alle sue dichiarazioni in merito ai cattivi odori in città». I comitati oggi sono scesi in piazza per chiedere al Comune controlli in merito alla situazione degli impianti a Biogas attorno ala città.
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Matteo Della Negra ha ripercorso gli ultimi mesi, da quando, lo scorso anno, i comitati per l’aria pulita e alcuni cittadini iniziarono a lamentare i cattivi odori che si sentivano sul capoluogo dalla campagna poi Roberto Barocci si è appellato direttamente al sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna: «È l’istituto superiore di sanità che raccomanda che il digestato sia analizzato prima di essere distribuito nei campi, questo perché a differenza della digestione aerobica (il vecchio concime) la digestione anaerobica favorisce la proliferazione dei batteri. Ed è lo stesso dirigente del comune, Marco De Bianchi, che in una nota alla Regione dice che non ha ricevuto, da almeno due aziende “le comunicazioni previste” dalla legge “ai fini agronomici, inerenti il riutilizzo del digestato come ammendante agricolo”. Documentazione, questa, che le aziende devono produrre annualmente. Ed è proprio su questo uso agricolo che il comune è tenuto ai controlli. Certo il cattivo odore non è tutto, è comunque un sintomo».
Alla manifestazione è intervenuto anche il consigliere comunale di opposizione Lorenzo Mascagni «Non si può permettere che una intera città sia infastidita da questo odore. Il sindaco ha competenze sulla gestione agronomica del digestato, e dobbiamo costringerlo a prendersene la responsabilità».