GROSSETO – Dopo i cardinali Comastri, Scola, Tagle, sarà un monaco, Enzo Bianchi, apprezzato e conosciuto nel mondo, ad aprire – con le sue riflessioni sempre molto penetranti e corpose – la quarta edizione della “Settimana della bellezza”, evento di fede e cultura promosso dalla diocesi di Grosseto con la Fondazione Crocevia, la coorganizzazione del Comune di Grosseto e la collaborazione di Avvenire, Luoghi dell’infinito e Polo universitario grossetano. La “Settimana” 2019 avrà inizio sabato 19 per concludersi domenica 27 ottobre.
“La Settimana della bellezza – spiega don Roberto Nelli, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale culturale, motore dell’iniziativa – è nata col desiderio di creare percorsi aperti a tutti, credenti e non, che aiutino a godere della bellezza nelle sue varie accezioni, perché crediamo che esse sfociano tutte nella bellezza assoluta, che è Dio, al quale si arriva attraverso la bellezza della natura, la bellezza dei rapporti, delle relazioni, delle amicizie vissute nel quotidiano della nostra esistenza e nelle quali. La parola in tutto questo gioca un ruolo decisivo, fa relazione, aiuta a conoscersi, a fare amicizia, a superare le incomprensioni e i pregiudizi. La forza della parola può veramente cambiare il mondo”.
“E Dio vide che era bello”: saranno le parole della Genesi a fare da fulcro alla lectio magistralis che fratel Enzo Bianchi offrirà sabato 19 ottobre, a partire dalle 16.30 nella cattedrale di Grosseto.
L’incontro sarà preceduto, alle 16.15, da un breve rito di accoglienza della copia anastatica del Codex Amiatino, la più antica Bibbia nella sua versione latina. Fu trascritto a mano nei monasteri di Wearmouth e di Jarrow in Northumbria (Inghilterra nord-orientale), tra la fine del VII e gli inizi dell’VIII secolo, da almeno sette copisti, a partire da un volume che proveniva dal monastero di Vivarium in Calabria. Nel 1786 il Codex Amiatinus fu trasferito presso la Biblioteca Medicea Laurenziana in Firenze dove è conservato tutt’oggi. Il codex è composto da 1029 carte membranacee, misura 540 x 335 millimetri e pesa circa 50 chilogrammi. Il suo straordinario interesse deriva da queste caratteristiche e dal fatto che è il più antico testimone completo della Bibbia nella sua versione latina.
Il Codex che sarà accolto a Grosseto è la copia anastatica proveniente dall’Abbazia di San Salvatore sul Monte Amiata, realizzata per garantire una facile consultazione di questo immenso tesoro.
Al termine della lectio di Enzo Bianchi, la messa in diretta dalla cattedrale di san Lorenzo su Tv9 (ore 18). Seguirà, infine, alle 19.30, in piazza Baccarini, la cerimonia di inaugurazione delle mostre allestite al Polo culturale le Clarisse e al museo diocesano.
Enzo Bianchi è il fondatore della comunità monastica di Bose. Nato nel Monferrato nel 1943, alla fine del 1965 si reca a Bose, frazione abbandonata del Comune di Magnano, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica. Raggiunto nel 1968 dai primi fratelli e sorelle, ha scritto la regola della comunità oggi presente anche a Gerusalemme, Ostuni, Assisi, Cellole-San Gimignano e Civitella San Paolo. Nel 1983 ha fondato la casa editrice Qiqajon, che pubblica testi di spiritualità biblica, patristica, liturgia e monastica. E’ autore di numerosi libri di spiritualità, tradotti nel mondo e collabora con quotidiani e riviste. Papa Francesco, nel 2014, lo ha nominato consultore del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
La “Settimana della bellezza” venerdì 18 avrà, poi, un’anteprima. La sera alle 21.30 serata di evangelizzazione di strada, dalla chiesa di San Francesco, coi giovani e per i giovani. I ragazzi si ritroveranno dal pranzo di domani, nel chiostro di San Francesco per un pomeriggio di formazione, preghiera ed amicizia. “Questo tempo insieme è essenziale perché questa piccola esperienza missionaria sia davvero significativa”, spiega don Stefano Papini, responsabile del servizio diocesano di pastorale giovanile. Alla sera, dopo aver condiviso un piatto di pasta in parrocchia, i giovani vivranno il momento di uscita e di annunci, per le vie del centro cittadino, per poi chiudere con un momento di preghiera e di ringraziamento intorno alla mezzanotte e mezza-l’una.
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