FOLLONICA – «Ormai la linea di condotta del sindaco (senza la maggioranza assoluta) Benini si è consolidata negli anni, a fronte di un annoso e maleodorante problema come quello del depuratore follonichese» afferma il Movimento 5 Stelle di Follonica. «Nell’estate l’impianto spande puntualmente fecali miasmi nei quartieri cittadini, arrivando a farsi sentire anche nel centro stesso, fino ad arrivare a giugno 2019 quando il sindaco promise che i disagi sarebbero stati indennizzati da chi ne era responsabile: Acquedotto del Fiora».
«Lo stesso AdF, che ha scoperchiato l’impianto nel 2016, si è rifiutato, in base alla Carta dei Servizi di effettuare alcun risarcimento verso i cittadini come promesso da Benini. I costi sostenuti dal gestore non saranno più vincolati ai “risultati“ ma saranno bellamente spalmati in bolletta, al povero utente finale. La cosa più incredibile è che lo stesso Adf abbia fatto dei lavori senza avvertire la Pubblica amministrazione che, pur dicendo di aver controllato svariate volte l’impianto non è mai stata capace di accorgersi di alcunché».
«Un sindaco deve garantire un depuratore efficiente alla città e far indennizzare i cittadini per tutti i disagi subiti negli anni. In questa strana cittadina di mare succedono perciò le più disparate: si grida alla trasparenza ma non si controlla la legittimità dei voti, si divulga il verbo dell’ecologia ma si costruiscono 120 nuovi appartamenti e 9000 mq di uffici, si chiede un rimborso ma si ottiene solo una messa a norma dell’impianto che, obsoleto e pericoloso, doveva essere fatto già da quattro anni e si cerca di proporlo come una vittoria, infine anche le panchine smart dovevano essere dotate di wi-fi gratuito, ma anch’esso è finito nella favola delle promesse e dei discorsi elettorali».