GROSSETO – “Sul progetto dei pini in via Mascagni, tra le tante uscite più o meno sghembe, sicuramente quella più singolare è, ancora una volta, quella dei grillini che, pur sedendo sui banchi del consiglio, si svegliano dopo un anno e mezzo dall’elaborazione del progetto, progetto che, lo ricordiamo, è stato anche inserito nel triennale delle opere pubbliche” affermano Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto e Riccardo Megale, assessore ai Lavori pubblici.
“L’unica cosa su cui hanno ragione è che questa amministrazione prenda decisioni: si tratta di cultura di governo che i grillini ancora non hanno. L’unica modifica che abbiamo apportato è stata quella di optare per la sostituzione dei pini con i lecci, stralciando la precedente scelta fatta sui ginko biloba, perché piante autoctone che danno continuità, sul medesimo viale, alle stesse specie già collocate dalla precedente amministrazione. Stiamo lavorando ad un piano del verde accurato e puntuale: i veri ambientalisti siamo noi. A fine legislatura stileremo un vero e proprio “bilancio arboreo” di fine mandato, dal quale dovrà emergere un incremento del numero dei soggetti alberati e un sostanziale svecchiamento del patrimonio arboreo comunale”.
“Su vai Mascagni, solo dopo lo scorso agosto sono arrivate le richieste di modica, idee di progetti alternativi come quelli di Marri e di Morelli che, oltre ad essere spesso in contrasto – come ad esempio per quanto concerne l’allargamento dell’aiuola spartitraffico e la conseguente dimensione della parte rimanente della carreggiata stradale – propongono criticità evidenti. Ad esempio – proseguono sindaco e assessore -, la scelta di parcheggio a sinistra del senso di marcia mette a repentaglio coloro che scendono dal lato destro del veicolo. Inoltre, costringe comunque all’attraversamento dell’aiuola spartitraffico, tra alberi e radici sporgenti, e della strada stessa. Anziani, bambini e portatori di handicap potrebbero trovare il tutto decisamente poco pratico. Le proposta, poi, prevede un importante allargamento della dell’aiuola e la conseguente, significativa riduzione della carreggiata stradale. Marri individua, infine, tutta una serie di interventi complessi ed invasivi ma, nel dettaglio, non dà ipotesi di costi complessivi del progetto realizzato”.
“La relazione di Morelli risulta, poi, un contributo iniziale rispetto ad una fase conoscitiva complessiva delle condizioni delle alberature di via Mascagni; la metodologia d’indagine utilizzata è stata quella della Vta, visual tree assessment, per cui ad una fase preliminare di analisi visiva può e deve seguire un approfondimento strumentale delle condizioni dell’albero, per cui il contributo in oggetto rappresenta, pur nella consapevolezza dell’importanza della fase visiva, un primo studio di un percorso conoscitivo e diagnostico complesso. Inoltre, vogliamo tranquillizzare Italia Nostra che urla alla violazione del Piano strutturale: non esiste nessuna invariante strutturale. Per principio generale urbanistico, l’invarianza Strutturale non determina di per sé in alcun modo l’assoluto congelamento della situazione di fatto. Semmai è da intendersi prescrittiva in riferimento al mantenimento di un sistema alberato urbano”.
“Infine, torniamo con forza a ribadire il concetto che, più di ogni altro, ci ha mosso nel prendere la decisione: garantire la sicurezza dei cittadini è quel principio universale che sovrasta a qualsiasi regolamento – continua -. Quel tratto collega la Cittadella dello Studente con il resto della città e non ci possiamo assolutamente permettere di avere un manto stradale così dissestato, segnato da troppi episodi drammatici. Per le caratteristiche dei mezzi usati dall’utenza, in massima parte giovanile, non è più procrastinabile l’intervento di adeguamento. Sfidiamo chiunque a considerare meno prioritaria la scelta di difendere l’incolumità dei nostri ragazzi”.