FOLLONICA – Si è svolta a Follonica la settima edizione del convegno biennale ‘Le storie siamo noi,’ dedicata al tema “Leggere e scrivere al tempo dei social media”.
Il convegno, organizzato dalle associazioni Pratika e L’Altra Città, in collaborazione con importanti partner del mondo editoriale, dopo la felice esperienza del 2017, ha rinnovato la sua location all’interno dell’area ex-Ilva di Follonica, nei locali della Fonderia 1, del Teatro Fonderia Leopolda, del Museo Magma e della Biblioteca della Ghisa.
Esperti di varie discipline e operatori della formazione, dell’istruzione, dell’orientamento e della comunicazione narrativa, si sono incontrati per fare il punto sui recenti sviluppi teorici e applicativi dell’approccio narrativo nella ricerca scientifica e nelle pratiche educative e comunicative, e per approfondire ulteriormente lo studio dei cambiamenti in corso, nel tentativo di fornire spiegazioni teoriche e soluzioni pratiche per mettere a frutto le potenzialità delle nuove tecnologie e di prevenire il loro abuso.
“Siamo davvero entusiasti – dichiara Simone Giusti de L’Altra Città – della riuscita ottimale di questo convegno. Circa 200 persone al giorno, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno partecipato con passione e condivisione ai lavori, in una cornice, quella di Follonica e dell’Ex Ilva, che ha indubbiamente accresciuto l’interesse, grazie alla bellezza degli spazi messi a disposizione”.
“Il crescente successo riscosso dal convegno “Le storie siamo noi”, ospitato nella nostra città per la seconda volta – dichiara l’assessore Barbara Catalani -, non può che renderci orgogliosi. Giornate di incontri dedicati a temi particolarmente sentiti da circa 400 partecipanti in due giorni, professionisti e non, che si trovano a coprire un ruolo educativo in questo particolare momento storico”.
“Particolarmente orgogliosi – conclude la Catalani – anche per l’apprezzata cornice che Follonica offre in questo contesto: il polo educativo, artistico e culturale della ex Città Fabbrica offre infatti un naturale esempio delle potenzialità degli approcci narrativi applicati allo sviluppo territoriale”.