FIRENZE – “Il Senato ha in parte modificato la riforma del Governo sulle province, ma non facciamoci illusioni: la cornice resta quella stabilita nei giorni scorsi, con i parametri relativi alla superficie e al numero di abitanti che rimangono immutati e danno alla Toscana una libertà di movimento quasi nulla”.
Così Riccardo Nencini, assessore alle riforme istituzionali della Regione Toscana, commenta il passaggio in Senato della riforma governativa che, spiega, “allunga i tempi ma non cambia la sostanza. Gli spazi di manovra sono ridotti – ribadisce Nencini – ma lavoreremo perché, nel passaggio parlamentare definitivo, sia la Camera a modificare i parametri di una riforma che ha disegnato una Toscana-Arcimboldo. Un quadro che stravolge le radici storiche e soprattutto le direttrici principali di sviluppo costruitesi negli anni nella nostra regione”.
“Ad oggi infatti – spiega l’assessore regionale alle riforme istituzionali – Arezzo non è provincia, la città metropolitana di Firenze corrisponde all’attuale provincia, e Prato e Pistoia non possono stare da sole e sono obbligate a stare con il nord della Toscana. Si tratta di incongruenze che dobbiamo cercare di cambiare alla Camera, attraverso modifiche della norma scritta dal Governo. Diversamente il lavoro fatto in questi mesi (la costruzione di una Toscana con una grande area centrale, una influente area tirrenica, un’area vasta del sud e una città metropolitana più piccola e coesa) verrà completamente disperso”.