GROSSETO – “Negli ospedali e sui territori del grossetano la situazione di carenza organica è ormai insostenibile”. A parlare è Luciano Biscottini, segretario della Cisl Funzione pubblica di Grosseto che spiega: “Passato il periodo estivo, che di norma è quello più critico perché il personale deve usufruire di ferie programmate, i mesi di settembre e ottobre non hanno visto nessun miglioramento, ma anzi una diminuzione nei vari reparti e zone di tutte le figure professionali, sia infermieristiche che tecniche”.
“Il mancato rinnovo di molti contratti interinali, la carenza di graduatorie da cui attingere e le mobilità da altre aziende che non si stanno di fatto concretizzando, inducono i responsabili delle varie aree a richiamare in servizio il personale in pianta stabile che accumula ore di straordinario e ferie sottoponendolo ad un tour de force eccessivo da sostenere”.
“Da ogni parte – aggiunge Biscottini – soprattutto dalle chirurgie, dalle aree mediche, dai pronto soccorso, ci giungono segnali preoccupanti, i dipendenti sono oramai esasperati e non vedono spiragli di luce, anzi secondo quanto proposto dall’azienda nel nuovo regolamento in discussione, la situazione dei riposi potrebbe peggiorare, visto che le ferie estive che al momento vanno dal primo giugno al trenta settembre potrebbero essere ridimensionate, per Grosseto, a soli 15 giorni, nell’arco di tutta la stagione, festivi compresi. Se questo si verificasse, chi usufruisce del periodo di ferie a prima quindicina di giugno e nella seconda di settembre passerebbero pressoché tutta l’estate al lavoro senza possibilità di godere di altri riposi intermedi”.
“La Cisl Funzione pubblica di Grosseto è contraria a questo tipo di impostazione poiché il sistema attuale di concessione delle ferie estive ha comunque funzionato, ottemperando sia alle esigenze del servizio che a quelle del riposo dei lavoratori. Il patto fatto con il direttore generale D’Urso al suo insediamento, di verifica sulle dotazioni organiche, non ha ancora visto un solo tavolo di incontro e la riteniamo che si debba agire nei confronti dell’azienda con maggior vigore. Per questo invitiamo anche Cgil e Uil a farsi promotori, assieme a noi, di forme di protesta condivise con i lavoratori della sanità, che evidenzino il malessere generale che gli stessi stanno vivendo oramai da troppi mesi”.