FIRENZE – La Regione ha assegnato le risorse del bando per il co-finanziamento di interventi di rigenerazione urbana nelle aree interne della Toscana. Il bando, dal valore di 4 milioni, era stato pubblicato lo scorso 3 aprile in attuazione della legge regionale sul governo del territorio. In tutto sono state 58 le richieste giunte da 49 Comuni (su 118 enti aventi diritto perché situati in aree classificate come ‘interne’).
“L’alto numero di proposte progettuali avanzate testimonia l’importanza di questi interventi – spiega l’assessore regionale al governo del territorio Vincenzo Ceccarelli – e il desiderio di riqualificare le aree urbane delle amministrazioni comunali, anche di quelle piccole e situate in aree ritenute più ‘deboli’. Sono molto soddisfatto della risposta del territorio a questa iniziativa e farò il possibile per ripeterla anche nel 2020. La rigenerazione urbana è essenziale nell’ottica del consumo zero di nuovo territorio. Solo recuperando e riqualificando le aree già urbanizzate è possibile evitare il degrado e dare nuova vita ai centri abitati, contrastando il consumo di suolo”.
I 58 progetti presentati sono stati esaminati da un nucleo tecnico che, sulla base dei criteri indicati dal bando, ha verificato il rispetto dei requisiti di ammissibilità e valutato la coerenza del progetto con le strategie della programmazione regionale, l’efficacia e la qualità dell’intervento in funzione della rigenerazione delle aree interessate, il livello di partecipazione pubblica, l’avanzamento progettuale e la cantierabilità delle opere, nonché il carattere di innovazione di iniziative che potranno costituire “esperienze pilota”. L’analisi ha prodotto una graduatoria e le risorse disponibili hanno consentito il finanziamento di 14 proposte, distribuite tra le province di Grosseto, Lucca, Arezzo, Siena, Massa Carrara, Firenze e Prato.
Gli interventi riguardano sia la riqualificazione di immobili, aree degradate o in stato di abbandono, sia la valorizzazione di spazi aperti e di ‘connessioni urbane’. La Giunta regionale si riserva la possibilità di destinare ulteriori risorse del nuovo bilancio di previsione 2020-22, per incrementare il budget del programma di finanziamento che consenta lo scorrimento della graduatoria a favore dei progetti ritenuti ammissibili ma al momento non finanziati.
Ecco i progetti finanziati in provincia di Grosseto:
Monterotondo Marittimo – Riqualificazione dell’ex cinema Acli;
Massa Marittima – Trasferimento Museo di arte e storia delle miniere ‘Subterraneo’;
Gavorrano – Nuova biblioteca comunale all’interno dell’edificio ex minerario Bagnetti della miniera di Gavorrano;
Roccastrada – Rigenerazione urbana dell’area di intersezione viaria tra via Montemassi, via Collacchia, via Toscana e via del Daccialone a Ribolla.
A Monterotondo Marittimo l’intervento riguarda la riqualificazione funzionale dell’ex cinema Acli, da destinare a sala polifunzionale per iniziative pubbliche, private e di associazionismo, quale punto di aggregazione a servizio della comunità, prevedendo in particolare lo sviluppo di un progetto sull’invecchiamento attivo o active ageing.
Le proposte dei comuni di Massa Marittima e di Gavorrano sono finalizzate alla creazione di nuove polarità urbane, attraverso il riuso e la riqualificazione di edifici connessi al Parco Minerario. In particolare, il progetto di Massa Marittima prevede la riqualificazione di un edificio ex scolastico per trasferirvi il Museo di Arte e Storia delle Miniere, in diretta connessione con l’adiacente Museo della Miniera in galleria, al fine di realizzare un unico polo espositivo, denominato SUB-TERRA-NEO, in ampliamento a quello esistente. Mentre a Gavorrano il recupero di un edificio minerario dismesso (ex Bagnetti) per la realizzazione della biblioteca comunale contribuirà alla creazione della “Porta del Parco”.
Il progetto del Comune di Roccastrada (edificio a Ribolla) riguarda la riqualificazione di un edificio pubblico inutilizzato, da destinare a funzioni amministrative e di servizio sanitario, per l’aggregazione sociale e l’organizzazione di eventi, al fine di restituire l’immobile alla comunità locale, recuperando aree degradate e rinnovando le funzioni circostanti e le connessioni con il contesto urbano.