GROSSETO – Tecnologia, cambiamento, intelligenza artificiale, etica, formazione: tanti i temi al centro dell’iniziativa “L’acqua ha nuove forme… Dell’inevitabile”, promossa dal gestore del servizio idrico integrato e tenutasi oggi (26 settembre) al Museo della Biodiversità di Monticiano. Obiettivo dell’appuntamento, che fa parte di un percorso di condivisione e confronto con istituzioni, enti, associazioni di categoria e stakeholder, fare il punto sullo stato dell’evoluzione tecnologica in diversi ambiti della società, delineando quale potrà essere, in tale contesto, il ruolo di Acquedotto del Fiora sia come azienda che come soggetto protagonista degli sviluppi futuri del territorio.
Dopo i saluti del vicesindaco di Monticiano Alessio Serragli, ha aperto i lavori l’amministratore delegato di AdF, Piero Ferrari: “Il cambiamento perpetuo è l’asse portante del mondo moderno e al centro di ogni cambiamento significativo oggi c’è la tecnologia. Il futuro è più vicino di quanto pensiamo: l’innovazione tecnologica è inevitabile, non si può impedire all’intelligenza artificiale e ai robot di sostituire le nostre occupazioni attuali. Quello che però possiamo fare è non fermarci: dobbiamo predisporci ad accogliere la complessa e stupefacente convergenza tra umanità e macchine, “civilizzare” le nuove invenzioni, domarne i dettagli, tenere salda la barra dell’etica per fare in modo che gli algoritmi non prendano decisioni discriminatorie o moralmente riprovevoli. Lo potremo fare attraverso un profondo coinvolgimento, l’esperienza diretta e una vigile accettazione, analizzando e comprendendo le radici dei cambiamenti e lavorando insieme a essi anziché combatterli”.
“Scompariranno le antiche professioni ed emergeranno quelle nuove e sconosciute – continua Ferrari – Sarà quindi fondamentale preparare le nuove generazioni ad acquisire le competenze digitali necessarie ai lavori del futuro e soprattutto aiutarle a comprendere l’impatto etico, politico e sociale dei nuovi trend tecnologici. Soprattutto, sarà cruciale uscire fuori dagli schemi fissi, chiederci il perché delle cose, sostituire le limitazioni con l’inventiva e trasformare le debolezze in forza: non potremo competere con le macchine su calcolo ed esecuzione, ma saremo vincenti grazie a innovazione e creatività”.
A seguire, gli interventi di Gaetano Torrisi e Maurizio Masini del dipartimento di Scienze sociali politiche e cognitive dell’Università degli studi di Siena, sulle attività del LabVR del Santa Chiara Lab, con approfondimenti e dimostrazioni di applicazioni della realtà aumentata e della realtà virtuale in campo aziendale, per comunicazioni con il cliente, per la sua formazione, per la presentazione di prodotti e per la formazione interna e la sicurezza del personale.
AdF è un’azienda ad alta specializzazione che investe in tecnologie avanzate sia nell’area tecnica, che nell’area commerciale: nel corso dell’incontro, Serenella Scalzi, responsabile unità commerciale, e Michela Ticciati, responsabile unità gestione operativa, hanno raccontato le prime “applicazioni pratiche” della rivoluzione digitale in AdF e illustrato gli scenari futuri. Il gestore ha infatti messo in campo, accanto ai canali di contatto tradizionali – sportelli sul territorio e call center – una serie di strumenti digitali pensati per migliorare i servizi commerciali in termini di rapidità e praticità: sportello online, bolletta web, app Myfiora, MyBank e cbill migliorano la qualità della vita degli utenti, offrendo loro più tempo libero grazie al taglio netto di code, attese e spostamenti, consentendo di effettuare una serie di pratiche e operazioni con un paio di click, da qualunque luogo ci si trovi. AdF non si ferma e guarda ancora più avanti: sono infatti in fase di valutazione degli sviluppi che riguardano assistenti virtuali e da remoto e realtà aumentata, sia per l’area commerciale che per l’area tecnica, che potrebbero aiutare clienti e operatori tecnici di AdF.
“Vogliamo andare oltre la sola fornitura di un servizio e la progressione che AdF ha avuto negli ultimi mesi ne è la dimostrazione – ha sottolineato il presidente Roberto Renai -. Un’azienda che realizza 403 milioni di euro di investimenti in 11 anni come la nostra può avere il coraggio e la forza di assumere il ruolo che nel Rinascimento avevano i mecenati, spingendo in avanti i territori di riferimento, incentivandone lo sviluppo e mettendoli in condizione di conquistare uno spazio a livello nazionale e internazionale”.
“All’interno di questo percorso, Acquedotto del Fiora sta creando una nuova relazione con l’utenza: un rapporto caratterizzato da un lavoro di cura e attenzione verso i cittadini, ai quali, grazie agli strumenti digitali, possiamo offrire ulteriori servizi senza costi aggiuntivi e tempo da usare diversamente – ha aggiunto Renai – Questo è solo l’inizio: noi stiamo provando ad andare oltre noi stessi e chiediamo a voi, istituzioni, enti e associazioni di categoria , che siete i nostri primi ambasciatori, di fare altrettanto”.