GROSSETO – «Dopo aver letto le dichiarazioni di Sandro Marrini relative alla pronuncia favorevole del consigliere Luca Aldi sulla legalizzazione della cocaina, l’unica cosa che viene in mente è che non c’è limite all’indecenza» a parlare è Tommaso Emiliani, membro di Radicali Maremma ed iscritto al Pd.
«Perché mentre Aldi (verso cui l’associazione Radicali Maremma riafferma con forza la propria solidarietà) non dovrebbe aver bisogno di giustificare nessuna delle proprie posizioni sull’argomento, a farlo dovrebbe essere Marrini, che non solo non apporta alcuna proposta interessante nel dibattito, ma per di più si scorda anche di dire che nessun governo, compresi quelli di destra di Berlusconi e del capitano, è mai riuscito ad ottenere un qualche risultato positivo nella lotta alla mafia e tantomeno in quella alle sostanze stupefacenti – prosegue Emiliani -. A dimostrazione di ciò, se proprio non si volesse credere alle parole del sottoscritto, stanno le relazioni della commissione antimafia, le quali, con il passare degli anni, presentano una preoccupazione sempre più crescente verso questo fenomeno, ammettendo di non essere riusciti a ridurne le dimensioni, ma anche di aver fallito nel tentativo di impedirne la crescita».
«L’atteggiamento di politici come Marrini ha condotto oggi a varie conseguenze: prima di tutto le mafie continuano ad incassare ogni anno tra i 70 e gli 80 miliardi di € solo attraverso lo spaccio di sostanze psicotrope e come se questo non dovesse bastare, quei soldi vengono impiegati sistematicamente per creare situazioni di concorrenza sleale depressive dell’economia italiana e per occupare posizioni di potere anche all’interno delle amministrazioni pubbliche. Ma questo è naturalmente solo l’aspetto economico, perché se si prende invece in esame quello etico, ciò che Marrini dice a quelle famiglie che disgraziatamente hanno un componente che fa uso di queste sostanze, è che devono sperare. Devono sperare che lo spacciatore non abbia sbagliato le dosi, ponendo così fine alla vita del loro parente, cosa che sarebbe evitabile grazie alla regolarizzazione della vendita; devono sperare che lo stato prima o poi trovi e si ricordi di spendere qualche soldo in più nelle comunità di recupero, soldi che avremmo da investire sempre in caso di legalizzazione; devono sperare che quei 4/5 miliardi che spendiamo ogni anno per combattere coloro che ne guadagnano 70/80 abbiano effetto per non si sa quale miracolo. Dopotutto si sa, ultimamente il centro destra è molto più propenso a baciare i crocefissi ed i rosari piuttosto che pensare a soluzioni ragionevoli».