SCARLINO – Il sindaco di Scarlino Francesca Travison interviene a seguito della nota inviata alla stampa dalle contrade Rocca e San Donato in merito alle Carriere del 19. «Quanto scritto dalle contrade Rocca e San Donato – dichiara il primo cittadino – ci colpisce positivamente perché abbiamo riscontrato nelle loro dichiarazioni lo stesso intento dell’Amministrazione comunale, quello cioè di riportare le Carriere del 19 a essere l’evento clou dell’estate scarlinese».
«Così come siamo d’accordo sul fatto che la politica debba necessariamente restare fuori dalla festa, perché non si tratta di un appuntamento che appartiene a chi amministra il Comune ma, come abbiamo sempre sostenuto, di un evento che fa parte della storia di Scarlino e quindi di esclusiva proprietà della comunità scarlinese, di tutti i cittadini, a prescindere dal loro pensiero politico. Speriamo vivamente che la politica sia rimasta fuori dalla scelta delle contrade di non organizzare le Carriere del 19 quest’estate: vogliamo credere che l’unico problema sia stato la mancanza di tempo, come sostenuto dalle due associazioni culturali. Anche perché le criticità sottolineate dalle contrade sono risolvibili con il supporto totale dell’Amministrazione comunale, che, com’è stato ribadito in tutte le sedi, vuole sostenere economicamente e logisticamente l’evento».
«Esclusi i problemi che da anni influivano negativamente sulla riuscita della festa, unico ostacolo per il 2019 – da quanto si evince dalla nota stampa di Rocca e San Donato – pare essere stato quindi il poco tempo a disposizione. Vogliamo davvero pensare che questo sia stato l’unico problema, perché se così fosse nel 2020 potremmo contare nuovamente sulla celebrazione del 19 – prosegue Travison -. Dispiace constatare che in questa presa di posizione non ci sia la firma del Centro. Ma forse anche questo aspetto è dovuto alla mancanza di tempo nel coinvolgere l’altra contrada nella risposta all’Amministrazione comunale. Quindi a tutti, compresi ex amministratori che non perdono tempo per intervenire in modo inappropriato e confusionario, rivolgiamo l’appello di mettere da parte gli screzi del passato, simpatie e antipatie politiche, e ripartire dalle nostre tradizioni, che ricordo sono della comunità e non di chi amministra il Comune»