GROSSETO – “Come sempre il Partito Democratico cerca la pagliuzza nell’occhio altrui per non vedere la trave nel proprio”. Così il capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Follonica Roberto Azzi interviene sulla questione della presunta incompatibilità del segretario del Pd Gesué Ariganello nel ruolo di consigliere del consiglio di amministrazione di Acquedotto del Fiora. “In questi giorni ho letto numerosi attacchi alla Lega da parte del Pd – afferma Azzi- ma non ho letto risposte ai colleghi consiglieri Massimo Di Giacinto e Charlie Lynn sulla presunta incompatibilità di Gesuè Ariganello nel suo nuovo incarico. Una posizione che come pattito condividiamo pienamente”. Azzi non vuole ergersi a giurista, ma sulla vicenda ritiene che ci sia più di un sospetto di infondatezza.
“La Legge Severino è chiara – afferma Azzi- e non basta che Ariganello non abbia accettato l’elezione a consigiere comunale, ruolo che ha ricoperto fino a poche settimane fa. Più che altro mi sembra chiaro che il silenzio del Pd celi un grande imbarazzo, a partire da quello sul depuratore di Follonica dove il Fiora è chiamato alle sue responsabilità”. Insomma un silenzio che, forse, per Azzi, vale più di mille parole. “Credo che quello di Ariganello sulla vicenda, ma anche del Pd che lo ha nominato, o forse sarebbe meglio dire che si è autonominato, visto il suo ruolo di segretario provinciale – afferma il capogruppo leghista- sia un silenzio fin troppo ‘rumoroso’ che, probabilmente, sta creando imbarazzi anche a Follonica dove solitamente il segretario dell’Unione Comunale Cinzia Tacconi è sempre pronta ad intervenire per attaccare e dare lezioni agli avversari politici, a partire dalla Lega. Lo stesso potremmo dire del Sindaco Benini, con il Comune che ha dato il via libera alla nomina di Ariganello”.
Sorprende il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi il silenzio, anche mediatico, calato sulla vicenda. “A Grosseto per un presunto vizio sulla nomina dei revisori della Fondazione Cultura si fa un gran rumore sia in consiglio comunale che sulla stampa – afferma il segretario del Carroccio- mentre dei dubbi sulla nomina di Gesué Ariganello ce n’è solo una minima traccia. Eppure le proporzioni dovrebbero essere invertite. A battuta mi verrebbe da dire che avesse ragione Silvio Berusconi a crearsi i suoi spazi mediatici e di informazione, ma essendo l’Acquedotto del Fiora una società strategica credo che la vicenda meriti ben altra attenzione, ma soprattutto una risposta da parte di Ariganello o del Pd”.