FOLLONICA – «La richiesta di dichiarazione di emergenza climatica è giunta dai ragazzi del Friday For Future di Follonica che si sono dimostrati sin da subito attivi e propositivi, portando avanti iniziative concrete guardando non solamente a Follonica ma anche tutte le colline metallifere facendo richiesta anche agli altri comuni di dotarsi di misure concrete per la lotta ai cambiamenti climatici partendo dalla vita quotidiana» lo affermano i Giovani democratici di Follonica.
«Un plauso va anche alla nostra amministrazione che, come sempre, risponde presente, in quanto la dichiarazione di emergenza climatica l’hanno accolta solamente poche decine di comuni in Italia e questo oltre che essere un fatto positivo è anche un segno di grande riflessione ed attenzione, come già questa amministrazione ha avuto in passato, su temi sensibili come quello dell’ambiente e dell’inquinamento. Questo non rappresenta un traguardo ma solo un inizio».
E sul tema del clima interviene anche Follonica a sinistra che risponde «alla posizione della destra follonichese sulla dichiarazione di emergenza climatica. Il 29 luglio abbiamo raggiunto l’Overshoot day, ovvero il giorno in cui le risorse della Terra terminano. Ogni anno la data in cui iniziamo ad essere debitori verso il nostro pianeta è sempre più precoce. Nel frattempo in Alaska bruciano più di 2 milioni di acri di torba come conseguenza del cambiamento climatico. Ciò ha comportato il rilascio in pochi giorni di 100 megatonnellate di biossido di carbonio, pari all’emissione annuale del Belgio».
«Mentre Parigi raggiunge la temperatura di 43 gradi centigradi e l’Italia è sconvolta da tempeste tropicali, nel totale silenzio delle istituzioni nazionali, a Follonica si è votato per dichiarare l’emergenza climatica – prosegue la nota -. Risultato: undici voti favorevoli, mentre la destra si è astenuta. Sarebbe stato importante dare un segnale di unità politica almeno per questo tema, ma purtroppo la faziosità dell’opposizione non ha permesso di guardare oltre la staccionata del proprio orticello e adottare una prospettiva globale.
Ogni partito, formazione e movimento che ha fatto parte di una maggioranza di governo, in un qualsiasi paese del mondo, dal 1950 ad oggi, è responsabile del disastro sociale e ambientale che si sta per abbattere sull’umanità. Le responsabilità pregresse non possono perciò essere una scusa per non agire, oltretutto se utilizzata da chi ha come leader di partito Giorgia Meloni, così entusiasta del negazionista Donald Trump, o Matteo Salvini, il cui partito ha votato contro la dichiarazione di emergenza climatica a livello nazionale ed è estimatore del disboscatore Jair Bolsonaro».
«Fra le motivazioni dell’astensione spicca inoltre la questione “depuratore”, che il consigliere Daniele Pizzichi utilizza per motivare la sua scelta. In una delibera che ha l’obiettivo di mettere pressione dal basso sui potenti al fine di azzerare le emissioni di gas serra a livello globale, non capiamo francamente il senso di questo intervento e probabilmente nemmeno lui. L’innalzamento dei mari mette a rischio la sopravvivenza di ampie zone costiere italiane fra cui Follonica. Fra 50 anni, quando il problema del depuratore sarà eliminato alla radice dalla scomparsa della nostra città, speriamo che le nuove generazioni vedranno in tutto ciò uno dei passaggi che hanno portato al disastro. La destra ha perso un’altra occasione storica e ha giocato con il futuro nostro, dei nostri figli, parenti, amici».