SCARLINO – «Una reazione sproporzionata. Forse abbiamo colto nel segno» così Roberto Maestrini commenta la risposta del sindaco, Francesca Travison, all’affermazione fatta dalla lista PensiAmo Scarlino di essersi alzata lo stipendio. «Dopo il nostro comunicato la sindaco Francesca Travison si è affrettata a rispondere, usando toni minacciosi. Eppure dovrebbe sapere bene – considerata la sua precedente esperienza in consiglio comunale – che le minoranze servono a stimolare il comportamento della maggioranza evidenziando mancanze o criticità».
«Molto opinabile quindi questo tentativo di imbavagliare le opposizioni con minaccia di querele fra l’altro su notizie ampiamente documentabili. Il nostro intervento sulla “questione indennità del primo cittadino” ci sembrava rispettoso. Inoltre, era il primo dopo circa due mesi dall’insediamento (nella scorsa legislatura, l’allora sindaco Marcello Stella, già nel primo periodo, aveva dovuto sopportare ben altri attacchi da parte dell’opposizione di cui allora Travison faceva parte) – prosegue Maestrini -. PensiAmo Scarlino si è limitata a sottolineare una serie di “manchevolezze” (gestione dei parcheggi estivi a pagamento, le famose navette rimaste una promessa elettorale, il decoro urbano)».
«Inoltre, ci sembrava giusto far conoscere ai cittadini la determina dirigenziale numero 398 del 19 giugno, con cui è stata rideterminata l’indennità di carica del sindaco (atto dovuto) con il quale veniva ristabilita la cifra intera prevista per legge di 2088,86 euro mensili (25066,32 annue) contro quella di Marcello Stella che era 1671,08 euro mensili (20052,96 annue). Non ce ne voglia il sindaco Travison se ci è saltata all’occhio questa differenza di € 417,78 (lorde mensili). Forse non è esatto parlare di “aumento dell’indennità per il nuovo sindaco” ma di “mancata riduzione” che si era auto-imposto l’ex sindaco Stella – continua -. Non è con 5000 euro annui che si risana il bilancio comunale, ma sicuramente Marcello voleva dare un segnale chiaro e forte. Non sarebbe stato male se, almeno all’inizio, questo fosse stato raccolto anche dalla neo sindaca e la differenza di indennità usata – se non per l’emergenza abitativa – per qualche lavoro urgente al canile recentemente visitato da una parte della giunta, ma si sa sono scelte e rimane legittima la scelta di Travison di non decurtarsi l’indennità come ha fatto il suo predecessore».
«Le cose gravi però sono altre. Perché il sindaco dice di “non capire come abbia avuto certe informazioni”? Come può non sapere che le delibere e le determine sono pubblicate sull’albo pretorio on-line del Comune? Perché chi si è battuta in campagna elettorale per la trasparenza e per un “palazzo di vetro” oggi teme e si meraviglia che atti di rilevanza pubblica siano messi a conoscenza dei cittadini? Caro sindaco siamo partiti con il piede sbagliato, mi scuso se le mie parole non le sono sembrate corrette, ma auspico che il tono e il dialogo di questa legislatura sia ben altro e la sua giunta sappia accettare le lodi, ma anche le critiche in primis dalle opposizioni. La saluto e mi aspetto nella sua replica invece che denunce, risposte nel merito agli argomenti seri sui quali l’abbiamo interpellata e già che c’è magari aggiunga qualche informazione su cosa sta facendo per le concessioni di Pian d’Alma e si prepari a rispondere in consiglio all’interessante interrogazione del consigliere Emilio Bonifazi sui gessi rossi» conclude Maestrini.