GAVORRANO – È tornata a dominare la collina che ospita i vigenti e il ristorante “Il Fanta” la palla azzurra della Maremma. L’opera d’arte, firmata da Jacopo Foggini, è stata restaurata ed è stata nuovamente collocata nella sua posizione originaria a confine tra i Comuni di Gavorrano e Scarlino non lontana dalla zona del Pelagone e visibile anche dalla Aurelia.
Era stata danneggiata dal vento alla fine di ottobre dello scorso anno, quando un’ondata di maltempo si era abbattuta sulla Maremma. Dopo un lungo periodo in cui l’opera, che si chiama Plasteroid, ha subito un importante intervento di restauro, è stata nuovamente installata nel luogo in cui era stata portata anni fa.
Il pianeta Plasteroid: l’opera d’arte – Quarant’anni fa l’uomo metteva piede sulla Luna e da allora, nella fantasia di Jacopo Foggini, esiste una stazione privilegiata da cui osservare indisturbati Plasteroid, un pianeta che, visto dal satellite della Terra, si impone nell’immaginario come una nuova forma di pensare al mondo. L’architettura si libera dalla forza di gravità e da distanze celestiali ripensa a soluzioni suggestive e immaginifiche, sfuggendo agli schemi e alle definizioni, come lo stesso Jacopo Foggini ama fare. I media lo chiamano designer, gli amici inventore. Fatto è che la sua opera è un inedito, pioneristico contenitore di sogni, immaginato e costruito per scampare ad un inevitabile declino ormai in corso. Rappresenta l’occasione per riscrivere con stampo favolistico le nostre storie. Plasteroid frena la sfrontatezza degli esseri umani e interpreta l’urgenza di salvarsi attraverso un immediato rispetto e ritorno alla Natura. Il mondo stesso è per Foggini un’immensa architettura mutante. La struttura interna di Plasteroid è il perno della sua monumentalità esteriore, uno spazio pronto a trasformarsi in un nuovo pianeta. La luce si diffonde dalle pareti brillanti in policarbonato, irradiando nuova linfa intorno e nuova energia vitale. Plasteroid è la terra promessa, il nuovo mondo sognato, cui approdare attraverso una profonda riflessione e presa di coscienza interiore. Auspicio di un benefico cambiamento, l’installazione di Jacopo Foggini, vuole essere dunque il prodotto di una nuova esplosione di materia primordiale in trasformazione. Il mondo stesso è per Foggini una complessa e meravigliosa architettura mutante.