ORBETELLO – «Il 21 giugno è stato, finalmente, portato in Consiglio comunale il rendiconto del 2018, dopo l’intervento del Prefetto a cui il nostro Gruppo ha dovuto comunicare la mancata approvazione entro il termine di legge del 30 aprile» commentano i consiglieri del gruppo Pd Area riformista, Luca Aldi, Monica Paffetti, Mauro Barbini, Anna Papini.
«Le difficoltà che l’Amministrazione ha incontrato nel predisporre l’atto sono state rese evidenti dalla relazione dell’ufficio e da quella del revisore dei conti. Il bilancio comunale presenta delle forti criticità che noi abbiamo più volte denunciato. In particolare vi sono 20.416.400 euro di crediti che l’Amministrazione non riesce a riscuotere. Il dato riguarda gli anni dal 2008 al 2018, ma più della metà ossia 11.231.843 riguardano gli anni 2017 e 2018, di questi circa 6.300.000 euro riguardano la mancata riscossione della Tari e circa 7.500.000 la mancata riscossione di sanzioni e contravvenzioni».
«Il revisore dei conti ha dovuto raccomandare all’Amministrazione di adottare tutte le azioni utili al fine della riscossione di tali crediti per evitare squilibri di bilancio. In sofferenza anche la riscossione dell’Irpef comunale che nel 2015 vedeva una mancata riscossione di appena 76 euro e invece nel 2018 è salita a 365.000 euro. Inoltre vi sono circa 12.700.000 euro di debiti da pagare, di cui più della metà, circa 6.700 euro, sono debiti fatti negli anni 2017 e 2018. Tutti questi dati dimostrano la gestione dissennata della cosa pubblica compiuta da questa Amministrazione, che vede lo sperpero di centinaia di migliaia di euro in iniziative inutili e senza ritorni, mentre le famiglie si sono viste aumentare la Tari, non hanno avuto nessuna diminuzione dell’IRPEF, i turisti si sono visti raddoppiare la Tassa di Soggiorno senza nessun investimento strutturale, e il bilancio comunale rischia lo squilibrio – continua la nota -. Chiediamo al sindaco un immediato cambio di rotta, in modo da recuperare i crediti, evitare gli sperperi, contenere l’indebitamento e abbassare le tasse alle famiglie».