GROSSETO – «Un silenzio assordante quello dei primi cittadini dei comuni di Roccastrada e dell’Unione dei Comuni Colline Metallifere sul disboscamento effettuato nella riserva naturale della Val Di Farma – scrive, in una nota, la segreteria del Pci della Federazione di Grosseto -.La Regione Toscana, attraverso le leggi regionali, ha inserito quella zona come riserva Naturale con precise norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico – ambientale e la tutela delle biodiversità di queste aree protette».
«Una zona di 1463 ettari – continua la nota – ricompresa nel sito di interesse comunitario SIC “Val di Farma” sul quale è attualmente in atto un intervento di disboscamento che investe un’area di circa 30 ettari, effettuato con mezzi meccanici pesanti altamente invasivi caratterizzato dalla presenza nella superficie interessata, di un’elevata biodiversità, con presenze di flora e fauna selvatica rara di enorme valore naturalistico».
«Una mozione presentata nei giorni scorsi in merito alla questione dai consiglieri Si Toscana a sinistra, pienamente condivisa dal Pci di Grosseto, mette in evidenza quelle scelte autorizzate da qualcuno che non hanno tenuto conto di un impatto devastante in un’area che dovrebbe essere invece completamente protetta e tutelata. Gli effetti negativi, oltre al taglio indiscriminato, si riversano anche sull’assetto idrogeologico del territorio. Infatti – prosegue il Pci – la presenza di insediamenti boschivi svolge un ruolo fondamentale per la tutela idrogeologica e la sicurezza del suolo, regimando naturalmente le acque, evitando frane e smottamenti e riducendo il deflusso di acque in quantità eccessive. Infine l’impatto sul settori economici come quello turistico in un territorio di grande pregio naturalistico come la Val di Farma rischia di avere ulteriori conseguenze negative per l’intero comprensorio».
«È inaccettabile, per la segreteria del Pci di Grosseto, che tutto questo avvenga privilegiando fattori di mercato che magari potranno produrre effetti benefici a chi effettua il taglio e a chi, dal materiale prodotto, ricaverà cippato od altro per la vendita.
È inaccettabile che questa questione faccia storia a Firenze grazie a Sarti e Fattori e non abbia suscitato almeno interesse dei politici e amministratori locali per chiedere almeno una sospensione dei tagli e verificare attentamente le autorizzazioni, l’impatto sull’assetto idrogeologico e sull’equilibrio floro – faunistico della Riserva Naturale».
«Per questo la segreteria del Pci – conclude la nota – chiede alla politica e ai sindaci un intervento immediato per la sospensione cautelativa del disboscamento in atto da parte della Regione e un monitoraggio accurato e attento della situazione in essere in merito alle autorizzazioni, all’esecuzione degli interventi, alla loro congruità e all’impatto che questo tipo di attività porterà sulla biodiversità, sull’assetto idrogeologico».