Viaggio epico di due giuncarichesi alla scoperta del fascino architettonico di Hauterives, antico borgo vicino a Grenoble; quasi duemila chilometri in moto per raggiungere la Francia dalla Maremma
Giuncarico – Sono partiti in sella alle loro moto e in quattro giorni hanno percorso quasi duemila chilometri per raggiungere una meta insolita, fuori dai circuiti turistici più noti, un luogo della storia e della mente: l’antico borgo di Hauterives, in Francia, vicino alla città di Grenoble. I protagonisti di questa avventura “on the road” sono Michele Amadori e Michele Bambagioni, centauri giuncarichesi con la passione per i viaggi e per le moto, partiti alla volta della Francia per scoprire i segreti e i misteri architettonici della “città ideale”. Un viaggio iniziato molto prima della partenza, un’esperienza culturale cominciata prima sui libri e nella fantasia che sulle strade italiane e transalpine.
L’IDEA – «Ogni viaggio – ci spiega con entusiasmo Michele Amadori – piccolo o grande che sia, per me deve essere motivato da un interesse ben preciso che soddisfi la propria curiosità». La storia del viaggio dalla Maremma alla Francia, da Giuncarico a Hauterives, inizia da lontano, ci dice Michele, molto tempo prima di salire «in sella alla mia Suzuki d’epoca» lo scorso 11 agosto. Tutto inizia da una semplice “chiacchierata” con uno degli ospiti dell’agriturismo gestito da Michele e dalla sua famiglia. «Tempo fa – ci racconta Michele – venne in villeggiatura da me un architetto milanese, con la sua famiglia. Lui rimase incuriosito da alcune colonne che avevo realizzato io stesso in casa mia e mi disse che quelle colonne gli avevano ricordato l’architettura di una città francese vicino a Grenoble, una struttura complessa e onirica».
Michele Amadori (a sinistra) e Michele Bambagioni con le loro due moto
LA STORIA – Incuriosito da questo racconto e dalle descrizioni dell’Architetto, Michele ha iniziato a raccogliere notizie e informazioni su questo “strano” luogo che aveva suscitato la sua curiosità e la sua “sete” di conoscenza. «Con una semplice ricerca – ci racconta ancora Michele – riesco a scoprire che in una piccola frazione chiamata Hauterives, ad un centinaio di chilometri da Grenoble nella Francia sud orientale, abitava un certo Josep Ferdinand Cheval (1836-1924), un personaggio particolare e un costruttore sui generis».
La storia di questo stravagante costruttore è molto curiosa. Inciampato in una pietra di forma strana, Josep Ferdinand Cheval prese ispirazione per la costruzione della sua “citta’ ideale” , un’opera naif, veramente incredibile con una mescolanza di stili unica. Ma la cosa più strana della vicenda umana di Cheval è il modo con il quale riuscì a costruire questa città dei “sogni”. Cheval faceva il postino e la sera costruiva il suo tempio alla luce a volte di una lampada ad olio, impiegando per la sua opera ben 33 anni e trasportando il materiale occorrente con una carretta di legno o a volte mettendosi i sassi in tasca quando faceva il giro con la bicicletta per consegnare la posta. Fece tutto da solo tanto che sulla facciata nord della costruzione è stata incisa una frase molto significativa: “Travaille du un sol homme“.
Una storia davvero affascinante che da sola ha convinto il nostro amico centauro a superare qualsiasi dubbio e a partire ad ogni costo. «Mi son detto devo andarci per forza – ci ha detto Michele – anche da solo». Ma proprio prima di partire, anche lui entusiasta della meta e della lunga strada per raggiungerla si è aggiunto alla spedizione anche Michele Bambagioni, che già altre volte era stato un fedele compagno di viaggio dell’altro Michele.
IL PERCORSO – Il tragitto del viaggio da solo basta a spiegare la piccola impresa compiuta dai due paesani. Partiti da Giuncarico l’11 agosto hanno fatto tappa a Torino. La mattina seguente hanno attraversato il confine italo francese alla volta di Grenoble passando per Susa e Briancon; dopo una breve visita a Grenoble e un kebab per tenersi in forma hanno raggiunto l’agognata metà, la città ideale di Cheval; lo stesso giorno senza perdere tempo ed entusiasmo hanno puntato in direzione di Nizza percorrendo la famosa Rute de Napoleon con sosta a Castellane (Provenza) e visita al suo canyon mozzafiato. Il terzo giorno hanno costeggiato il fiume Verdon fino al lago di Sainte Croix per poi far ritorno in Italia il giorno dopo, quando una pioggia battente li ha accompagnati per più di 300 chilometri dalla terra dei Galli fino a Genova, dove c’è stato anche il tempo di fermarsi e visitare il famoso acquario della città della Lanterna.
Un viaggio affascinante e insolito, che noi del Giunco abbiamo voluto raccontare per celebrare la voglia di scoprire il mondo che ha animato e che anima i due nostri amici centauri.