GROSSETO – Oggi il Comune di Grosseto ha trovato l’accordo per l’acquisizione di piazza Tripoli, fino ad oggi di proprietà di soggetti privati.
“Si prosegue – commenta l’amministrazione – quindi sulla strada tracciata con la delibera 84 del 14 maggio 2018 (ad oggetto ‘Immobile ubicato in Grosseto, censito al catasto terreni foglio 91, p.lla 43. Acquisto in diritto di superficie ed approvazione bozza atto per la costituzione di diritto di superficie su area urbana a titolo transattivo’). Con quell’atto il Comune manifestava, attestandone i requisiti di indispensabilità e indilazionabilità, l’interesse pubblico all’acquisto della proprietà superficiaria di una parte di piazza Tripoli che risultava intestata a proprietari privati. In risposta i proprietari privati avevano espresso la loro disponibilità al trasferimento esclusivamente in via definitiva e perpetua di un diritto di superficie e non alla vendita dell’immobile. E così è stato. Il Settore lavori pubblici ha quindi redatto una stima dalla quale si evinceva che il valore dell’area per la concessione in diritto di superficie pluriennale è pari a 10.000 euro, cifra confermata, perché considerata congrua, il 4 ottobre dall’Agenzia del Demanio”.
“L’area – dicono il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore Riccardo Megale – riveste una notevole importanza per la città essendo punto d’incontro e per la propria valenza pubblica. In questi anni è divenuta una delle realtà mercatali più consolidate, nonché a servizio del vicinato. Questo passaggio ci permetterà di procedere con la realizzazione del parcheggio di progetto, già approvato dalla giunta. Infine sarà possibile procedere anche all’assegnazione di una concessione amministrativa di area pubblica ai fini dell’esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande, dando seguito al bando pubblico che prevedeva anche piazza Tripoli tra le aree da destinare a questa finalità. A questo proposito, è già stata presentata una domanda per una concessione di porzione dell’area per la realizzazione di un gazebo”.