FOLLONICA – «Sul Turismo si fa un sacco di parole specialmente in campagna elettorale, sottolineo come nella realtà se non delocalizziamo le vendite nei comuni più virtuosi (vedi Castiglione), siamo prigionieri di un vuoto che ci accompagna sino a metà Giugno» a dirlo Alessandro Berardi , esponente di Casa Pound e candidato sindaco.
«La cosa pericolosa per gli operatori sono i picchi di lavoro isolati seguiti da vuoti di stampo invernale – chiarisce Berardi – prendiamo quest’anno, abbiamo avuto un buon periodo nelle ultime due settimane di aprile, dovuto al calendario non alle amministrazioni, ma abbiamo un maggio che certo complice la situazione meteo ci riporta a economicamente novembre. La cosa logica è iniziare a riempire di eventi i mesi prospicenti la stagione estiva, in modo da dare una continuità lavorativa alle attività, attività che se si vedono costrette ad anticipare le assunzioni per un lavoro di pochissimo tempo o weekendistico, passatemi il termine, e che vedono scemare i pochi ricavi fatti nei pochi giorni di picco, nei lunghissimi periodi di flessione».
«Iniziare da subito a programmare per settembre e ottobre di quest’anno – prosegue il candidato – nonché per aprile maggio dell’anno prossimo qualche evento infrasettimanale che abbia un respiro nazionale come una fiera che presenti i produttori di vino e le eccellenze locali , attivarsi per eventi sportivi di rilievo, ribadire una sfilata di carri del carnevale a Prato Ranieri e Salciaina , riorganizzare la Siena Follonica motociclistica ed eventi di cicloturismo. Bisogna pensare a tenere la massa turistica a Follonica il più a lungo possibile, anche i concerti, che ben vengano, non si possono concentrare tutti tra luglio e agosto».
«Abbiamo molte aree da poter sfruttare a tal fine – conclude Berardi – pensiamo per esempio all’ ippodromo, alle spiagge, alle pinete . Quindi siamo lieti di offrire eventi anche in inverno, ma senza una pianificazione primaverile e autunnale non risolviamo il problema. Per noi lavorare in questo senso sarà una priorità».