FOLLONICA – «Mezzo milione da spendere meglio: tutta la tassa di soggiorno nella promozione turistica. Le nostre proposte per investire l’introito, da impiegare interamente nel marketing» a dirlo Massimo Di Giacinto, candidato sindaco del centrodestra follonichese.
«Il Comune di Follonica – dice il candidato – secondo i dati ufficiali diffusi dagli uffici di palazzo municipale, ha incassato 477.608 euro nel 2018 dalla tassa di soggiorno. Una cifra che potrebbe essere ben più cospicua se Follonica avesse una sistema ricettivo con grandi catene alberghiere, come previsto dal nostro programma di governo. Ma queste, al momento, sono le risorse di cui il Comune può disporre. E come le impiega? Più della metà (250mila euro) in “decoro e riqualificazione urbana, programma opere pubbliche”, il resto nella “gestione teatro Fonderia Leopolda” (104mila), “gestione servizi musei civici” (25mila), “servizi inerenti il turismo balneare e piano di salvamento” (21mila) e solo 100mila euro in «progetti di marketing territoriale, iniziative a sostegno dello sviluppo e del turismo”, sì, ma come?».
«Una strategia che giudichiamo sbagliata – prosegue Di Giacinto – trascurando il fatto che i 250mila euro spesi nel decoro, nella riqualificazione e nelle opere pubbliche non portano evidentemente il frutto sperato, la mia nuova amministrazione comunale porterà una visione completamente diversa nell’impiegare queste risorse: il nostro programma di governo prevede che la tassa di soggiorno vada investita interamente nella promozione turistica, magari dividendo la spesa in ambito territoriale. E con questo intendiamo in tutte le politiche di marketing utili a promuovere il marchio di Follonica come località turistica d’eccellenza nel resto d’Italia e d’Europa. Con ogni mezzo a disposizione: campagne pubblicitarie, web, social, partecipazione a fiere, accordi con tour operator e con federazioni sportive per assicurarsi l’organizzazione di eventi, un ufficio comunale interamente dedicato alla promozione turistica e magari un palazzo del turismo che faccia da vetrina per valorizzare le nostre eccellenze».
«In caso contrario – conclude il candidato – l’arrivo dei turisti a Follonica resterà sempre affidato alle tradizioni familiari, alla qualità del nostro mare e alla buona volontà degli operatori. Che però non bastano più. E nelle strategie di destinazione della tassa di soggiorno crediamo sia opportuno coinvolgere anche le associazioni di categoria, in modo che le imprese del turismo possano esprimersi in merito al reinvestimento di risorse che l’amministrazione incassa grazie a loro. Il turismo follonichese aspetta il cambiamento».