L’ex vicesindaco: «Se mi avessero ascoltato forse Gavorrano navigherebbe in acque migliori»
di Annalisa Mastellone
Gavorrano – «Dopo tutto quello che è successo a Gavorrano a partire dal 10 agosto scorso, la decisione del Tar ha una forte valenza politica. Non dobbiamo mai dimenticare cosa ha fatto esplodere questa crisi politica, ovvero il ritiro delle deleghe al vicesindaco».
A parlare è Luca Gabrielli, che, in una nota personale diffusa in facebook, interviene a dire la sua sulla faccenda dell’ordinanza firmata da Massimo Borghi prima di ferragosto. Ordinanza che nei modi e nel metodo è sempre stata fortemente osteggiata da lui e dal suo partito, il Pd, che dunque avrebbe pagato questa contrarietà col “licenziamento” di Gabrielli dalla giunta, di cui era vicesindaco e assessore.
Luca Gabrielli: insieme ad altri esponenti del Pd criticò il provvedimento emanato da Massimo Borghi
La revoca delle deleghe è sempre stata motivata dall’ex primo cittadino con il “venir meno del rapporto di fiducia” nei confronti di Gabrielli, perché avrebbe nascosto che il Tar condannò il Comune di Gavorrano a risarcire la sua famiglia per una vicenda di sversamenti fognari a Giuncarico, risalente a quasi vent’anni fa.
«Il ritiro delle deleghe – spiega infatti Gabrielli su facebook – è stato motivato così: punto primo, il vicesindaco non aveva informato il primo cittadino che nel 1991 si era aperto un contenzioso fra il Comune e un membro della sua famiglia e che nel 2005 la stessa famiglia era stata risarcita del danno subito; visto e considerato che la cosa è del tutto falsa, in quanto l’allora sindaco da mesi era stato messo a conoscenza della cosa, la vera motivazione è il punto secondo» ovvero «la non condivisione della linea scelta dall’ex sindaco sulla famosa ordinanza videopoker; su questa la mia posizione fu da subito molto chiara: combattere le dipendenze (tutte) con la concertazione e con i servizi sanitari; l’atto del ex sindaco poneva dei divieti assurdi e creava dei grossi danni all’ente, sia per l’immagine che economici. Cosa che è si verificata come deciso dal Tribunale amministrativo della Toscana che, vorrei ricordarlo, fa parte del nostro ordinamento giuridico, che in democrazia sta alla base della società. Oggi – conclude la nota dell’ex vicesindaco – leggendo l’ordinanza che sospende l’intero provvedimento 49/10 dello scorso agosto, e non solo in qualche punto come sostiene qualcuno, posso dire che se mi avessero ascoltato forse Gavorrano navigherebbe in acque migliori e il problema della dipendenza da gioco compulsivo magari sarebbe stato affrontato con maggiore serietà e qualche famiglia in difficoltà avrebbe davvero ricevuto un sostengo concreto».