GROSSETO – Si è concluso ufficialmente martedì 16 aprile il progetto Pop up Grosseto. Con un bilancio nettamente positivo: circa la metà delle attività rimarrà aperta al termine del progetto sulla sicurezza urbana cofinanziato dalla Regione Toscana, promosso dal Comune di Grosseto e realizzato in collaborazione con la cooperativa Sociolab e Fondazione Grosseto Cultura.
Le venti attività, accuratamente selezionate tramite una call for ideas, si erano insediate in altrettanti fondi commerciali sfitti il 16 novembre e, grazie a un accordo con il Comune di Grosseto e i proprietari dei fondi, hanno goduto di molte agevolazioni per avviare la propria attività.
Ma il lavoro non è ancora finito: i popuppers hanno tempo fino al 30 aprile per decidere e sottoscrivere il contratto con la proprietà dei fondi. Molti rimarranno nei locali a loro assegnati, altri cercheranno un fondo diverso, altri ancora hanno deciso di convivere in un unico spazio.
Non ci sono ancora numeri definitivi, quindi, ma sicuramente una chiara tendenza nettamente in positivo.
«Sono molto soddisfatto di come si è concluso il progetto – dichiara il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna –. Pop up aveva un duplice obiettivo: da un lato garantire la sicurezza urbana grazie al presidio che le attività commerciali svolgono naturalmente, dall’altro rilanciare il commercio, e quindi le presenze, nel centro storico. Questo incredibile risultato significa innanzitutto che il team che si è occupato della regia in questi cinque mesi ha lavorato nel migliore dei modi, ma anche che i cittadini hanno compreso lo spirito del progetto e l’hanno seguito con attenzione. Il risultato di questa collaborazione tra enti, istituzioni e cittadini sono proprio queste nuove attività, commerciali e non solo, che restano aperte nelle vie del nostro centro storico. Quindi più offerta per i grossetani e per i turisti, presidio nelle strade, sicurezza per i residenti. Questo progetto ha tantissimi risvolti positivi ed è la dimostrazione che fare rete e collaborare è la chiave per grandi risultati».
Pop up Grosseto è stato realizzato grazie alle risorse del Comune di Grosseto e ai fondi per la sicurezza urbana messi a disposizione dalla Regione Toscana.
«Pop Up – commenta l’assessore regionale Vittorio Bugli – è un’idea semplice ma forte: punta sulla capacità delle città di produrre energie nuove per contrastare forme di disagio sociale che, producendo fenomeni di microcriminalità, minano il senso di sicurezza dei cittadini e delle comunità. Il felice esito dell’esperienza di Grosseto ne dimostra ancora una volta il successo e la forza, fondati sulla capacità di iniziativa delle istituzioni e sull’efficacia che il rilancio delle attività commerciali e culturali mostrano per rivitalizzare zone e quartieri delle nostre città. E’ la conferma che questa è la migliore strategia per far vivere i luoghi, le piazze, le strade. Così le comunità si riappropriano delle loro città, così si possono coniugare rigenerazione urbana, rivitalizzazione commerciale e sociale con l’obiettivo di aumentare la sicurezza, effettiva e percepita».
E il primo promotore del progetto è stato sicuramente l’assessore competente in materia di commercio.
«Sono particolarmente felice del risultato e grato a tutti coloro che hanno partecipato al progetto – dichiara Riccardo Ginanneschi, assessore alle Attività produttive –, i popuppers e i proprietari oltre agli uffici del Comune che hanno lavorato per far sì che tutto funzionasse nel migliore dei modi. Il fatto che così tanti popuppers proseguano con le proprie gambe è la dimostrazione che il progetto ha funzionato e che il format è vincente. Spero che possa essere d’esempio e stimolo per chiunque voglia aprire una nuova attività in centro storico: ci deve essere voglia di innovare e portare qualcosa di dinamico e contemporaneo, attività tradizionali che riescano a interagire con attività di natura artistica e culturale oltre che sociale ed educativa. Per i nostri popuppers ha funzionato e spero che la presenza di queste nuove attività sia stata e sarà di supporto per tutte le attività esistenti, storiche per così dire, che con grande sacrificio continuano a lavorare nonostante la grande crisi economica generale».
Collaborazione e unità d’intenti. E alla radice di tutto c’è Sociolab, la cooperativa creatrice e curatrice del format Pop up.
«La cosa più bella – dichiara Cristian Pardossi, presidente di Sociolab – è stata veder nascere una rete di soggetti diversi che riescono a collaborare tra loro per riportare la tradizione e creare innovazione dentro le mura della città, contribuendo così alla sua rivitalizzazione. Più che il numero di fondi che rimarranno aperti – che è pure significativo – è importante il processo innescato, il seme piantato da queste attività, a dimostrazione che le città possono rinascere, svolgendo nuove funzioni rispetto al passato, e diventare luoghi più sicuri se puntano sulla diversità e sul mix tra innovazione, tradizione e originalità, ma soprattutto sulle relazioni umane».
Le venti attività Pop up, i popuppers, non erano quindi solo realtà commerciali: ogni spazio riaperto aveva anche una valenza sociale o culturale e per tutti questi cinque mesi, ma anche in futuro per le attività che rimarranno, hanno costituito un coordinamento che ha realizzato tante iniziative nelle vie del centro, a partire dalla festa d’inaugurazione, il Pop up Festival, sempre supportati da Fondazione Grosseto Cultura.
«Fondazione è nata per promuovere la cultura – spiega il presidente Giovanni Tombari – ed è ormai chiaro che in questo momento storico una città deve saper offrire più di semplici negozi. Per questo abbiamo sposato la filosofia Pop up e abbiamo investito le nostre energie nel supportare il progetto e i popuppers nell’organizzazione di momenti che rivitalizzassero le vie del centro e accendessero le luci su queste attività neonate. Adesso siamo qui a constatare che l’impegno di tutti ha portato i suoi frutti, quindi mi congratulo con i protagonisti di questo splendido progetto e faccio i migliori auguri alle attività che rimarranno, certo che la collaborazione con Fondazione Grosseto Cultura non si esaurirà con Pop up».