GROSSETO – «Oggi Grosseto alza la voce». Lo ha affermato oggi il presidente della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno, Riccardo Breda, in apertura della manifestazione “Sì Grosseto va avanti”. Una giornata di mobilitazione, voluta dalla Camera di commercio insieme alle associazioni di categoria e ai sindacati per costringere la politica a guardare verso la nostra provincia, e a non distogliere gli occhi da una realtà come la nostra, che negli anni ha perso competitività e posti di lavoro.
«Vogliamo riportare al centro dell’agenda politica del Governo e della Regione (alla manifestazione era presente anche il governatore della Toscana Enrico Rossi ndr) ma anche dei Comuni i problemi della nostra provincia. Da troppo tempo non si fa più nulla per questo territorio che ha fame di lavoro. Ma di lavoro vero, non di lavoretti o somma di lavoretti. Perché il lavoro è dignità». Secondo Breda il problema non riguarda solo le imprese ma la dignità dei singoli cittadini «Chi della politica non è venuto ha fatto un grave sgarbo ai cittadini, qui sono riunite 15 sigle, e meritano rispetto». Breda chiede di fare presto, non rinnega le responsabilità del passato di tutto il territorio, la mancanza di unità in primis «Le nostre divisioni del passato hanno causato tutto questo: abbiamo dato alla politica l’alibi per lasciarci al palo». La prima richiesta è di dire sì al documento. E poi che la politica prensa impegni concreti. Molte le idee del documento, ma la priorità va data all’attrazione di investimenti da parte degli imprenditori e alle infrastrutture. «Non dobbiamo avere paura a parlare di industria e manifatturiero. L’attrazione degli investimenti è fondamentale: diamo l’opportunità alle imprese che vogliono crescere e a chi vuole investire. Non possiamo più aspettare le grandi opere: il territorio deve ripartire prima».
Per questo Breda chiede un tavolo permanente con un referente, e chiede l’aiuto dei comuni, per aiutare gli imprenditori che vogliono investire, per agevolarli dal punto di vista fiscale, per semplificare anche a vantaggio dell’occupazione. Il secondo punto è quello delle infrastrutture, sia ferroviarie che per quanto riguarda le strade. «Non c’è solo la Tirrenica, c’è la Due Mari, ci sono i collegamenti con il porto di Piombino».
«Siamo passati dal progetto Sat a quello Anas, e ora che eravamo tutti d’accordo il ministro Toninelli butta la palla in tribuna dicendo che quanto fatto si ferma al 2009 per un problema di infrazione all’unione europea e che non ci sono risorse, che rivedrà il progetto che lo ripresenterà e nemmeno sipresenta quando una parlamentare presenta una interrogazione: questa è una mancanza di rispetto per tutti noi. Io mi sento preso in giro. Questo non dobbiamo accettarlo più: i politici si devono unire, come abbiamo fatto noi, aldilà del colore». Breda conclude dicendo che il tavolo di lavoro resterà unito, e che la protesta salirà anche trovando altre forme se necessario «Scnderemo in piazza, perché questo territorio ha bisogno di questa infratsruttura, e la politica voglia che sia al nostro fianco».