GROSSETO – 16 comuni, 42 candidati, sette donne. La fotografia della prossima tornata elettorale si potrebbe riassumere così, in un rapporto di uno a sei. Anzi di una a sei, nel senso che una su sei candidati è donna.
Non molte per la verità, come non molte sono le sindache (tre su 28 comuni) nella nostra provincia e 46 (su 273 comuni) in tutta la Toscana: il 17% del totale. Delle sette candidate, almeno una diventerà sicuramente primo cittadino visto che in uno dei Comuni la sfida è tutta in rosa.
A Cinigiano a contendersi la poltrona di sindaco sono infatti due donne: Romina Sani, sindaco uscente, per il centrosinistra, e Serena Tucci per il centrodestra. Tra l’altro il comune aveva avuto, già prima di Sani, un’altra sindaca, Silvana Totti.
Candidata donna anche ad Arcidosso, dove Fratelli d’Italia e Forza Italia candidano Guendalina Amati contro Marini, Lazzeroni e Bianchini. A Castel del Piano invece il centrosinistra schiera Giovanna Longo contro Michele Bartalini del centrodestra. A Civitella Paganico un’altra sindaca uscente, Alessandra Biondi, contro lo sfidante Loris Petri.
A Scarlino la consigliera del centrodestra Francesca Travison si troverà di fronte tre uomini, Emilio Bonifazi, il sindaco uscente Marcello Stella e Roberto Maestrini. L’ultima donna, anche se la candidatura non è ancora ufficiale, dovrebbe essere invece Carla Benocci, già prima cittadina del comune delle Colline del Fiora, contro lo sfidante Otello Rappuoli.
Se tutte le sfide si dovessero concludere favorevolmente per la componente femminile avremmo sei sindache su 28 comuni, non molte, ma comunque qualcuna in più di ora; considerato che il resto dei municipi è amministrato da soli uomini, se nessuna donna dovesse prevalere (tranne che a Cinigiano) questa sarebbe probabilmente l’unica provincia amministrata quasi esclusivamente da sindaci maschi.