“Una volta la mafia era solo a Palermo ora è in tutta Italia, come la camorra napoletana e la ‘ndrangheta calabrese. Non possiamo e non dobbiamo fare finta di niente ma bisogna collaborare, tutti, perché la lotta, nostra e vostra, è ora stare con i piedi per terra e continuare a vivere la libertà che Dio ci ha dato. Voi studenti siete la forza del futuro” così Tommaso Catalano, fratello di Agostino, uno degli uomini della scorta di Paolo Borsellino che ha perso la vita nella strage di via D’Amelio del 19 luglio del 1992, ha esortato gli alunni durante l’incontro che ha visto presenti tutte le terze classi della media Pascoli dell’IC Grosseto 2.
L’iniziativa è stata proposta dalle Agende Rosse di Grosseto i cui promotori Patricia Ferreira e Guido Di Gennaro si impegnano quotidianamente per portare ovunque e, in particolare tra i più giovani, la testimonianza di chi ha scelto di difendere la legalità e la giustizia. Un ritratto umano che ne ha evidenziato la generosità e semplicità è stato poi quello dell’agente Catalano, tratteggiato dal fratello Tommaso, che ha anche raccontato, non senza emozione,la drammatica attesa in ospedale e la terribile certezza appresa dalle voci dei soccorritori “dentro quei sacchetti c’erano i nostri ragazzi”.
Altra testimonianza forte è stata quella di Francesco Mongiovì, poliziotto che ha fatto parte per anni delle scorte dei giudici (ha affiancato anche Giovanni Falcone) ed ha partecipato, come componente della sezione catturandi, all’arresto di uno degli attentatori della strage di Capaci.
“Quando incontro gli studenti – ha detto – è come se parlassi con i miei figli”. “Il vostro studio – ha detto ancora sottolineando l’importanza della scuola per un reale cambiamento culturale – non è un favore che fate ai vostri genitori o agli insegnanti: più sapete più potete confrontarvi con gli altri più crescerete liberi. Noi – ha concluso – non vedremo il miglioramento ma lo vedranno i nostri figli, lo vedrete voi. Noi stiamo lavorando per questo”.