MASSA MARITTIMA – Si chiamerà “Uniti per il bene comune” la lista composta da Pci e Rifondazione comunista e che correrà, alle prossime amministrative, a Massa Marittima. La lista verrà presentata, domani, da Marco Barzanti, segreario Pci Toscana, Maurizio Buzzani, segretario Rifondazione comunista di Grosseto, e Luciano Fedeli, segretario Pci di Grosseto.
«A metà febbraio – affermano le federazioni di Grosseto del Partito comunista e di Rifondazione comunista -, dopo contatti telefonici, ci siamo incontrati con la segreteria dell’unione comunale del PD di Massa Marittima. Dopo un confronto su vari temi in ambito locale e territoriale ci siamo lasciati con l’idea di ritrovarci nuovamente e valutare, senza alcun impegno o promessa, la possibilità di convergere su scelte di programma così come stavamo facendo su Roccastrada».
«Nel frattempo il sindaco conduceva tavoli paralleli che hanno portato, a marzo, a chiudere un accordo politico con LeU–SI e uno politico–programmatico con i repubblicani, elementi che hanno tagliato ponti e speranze a ogni possibile spiraglio d’intesa. Il sindaco, o meglio il segretario–podestà, oltre ad avere scavalcato la propria segreteria di partito, ha posto veti anche personali al dialogo con il PCI–Rifondazione, escludendo due partiti, umiliandone la dignità come forze politiche, in modo volontario e settario».
«Non solo, in sede di discussione politica interna al suo partito, si sarebbe sbilanciato ad un’eventuale recupero, finalizzato ad evitare la presentazione della lista, con un’ipotesi di assegnazione di un posto in un ente derivato da attribuire al PCI–Rifondazione. Giuntini è abituato a decidere da solo, magari avvalendosi di qualche consiglio di personaggi autorevoli – prosegue la nota di Pci e Rifondazione -, scavalcando tutti, per dare l’idea di una forza che non ha, imponendo scelte che passano sopra tutto e tutti, illudendo con effetti speciali su quanto farà se il 26 maggio sarà confermato, per disilludere e deludere dal giorno dopo la comunità».
«Evidentemente se ci fossimo confrontati su temi veri e reali del comune e del territorio, gli avremmo fatto capire che non ci interessa la logica della spartizione di posti e potere ma un ragionamento serio e concreto sui bisogni di cittadini e territorio che necessitano di risposte serie, concrete e attuabili. Non ci interessano i contentini ma i contenuti condivisi nell’interesse dei cittadini e non false promesse che non potranno essere attuate. In proposito delle false promesse, la lottizzazione di buona parte del Lago dell’Accesa è, giustamente, irrealizzabile perché soggetta a precisi vicoli normativi regionali e non condividiamo assolutamente la scelta perché un patrimonio ambientale e naturalistico come quello a disposizione di tutti, non può essere regalato ai privati ma necessita di una gestione pubblica, affidata magari in concessione, perché sia mantenuta, tutelata e resti pubblica».
«Prendiamo atto della forzatura con dispiacere per quella parte del PD che si sforza per costruire qualcosa, che vorrebbe non abbandonare quei valori, quei percorsi, quel dialogo utili a superare le differenze, ci dispiace per quei cittadini che cadranno ancora nel gioco della demagogia. Ci dispiace meno per chi invece ha posizioni settarie e di potere e vuole far credere alla gente che il PCI o Rifondazione, come qualcuno già comincia a diffondere, siano alleati della destra – precisa la nota -: è l’esatto contrario, lo si vede dalle scelte passate e da quello che anche nel nostro piccolo sta avvenendo e sul quale siamo ben lieti di fare ed essere molto lontani nei metodi e nei contenuti».