LAMPEDUSA – Una nave con 49 migranti a bordo è entrata nelle acque italiane e si trova a largo di Lampedusa. La differenza rispetto al solito che la ong Mare Jonio batte bandiera italiana e chiede quindi di poter attraccare.
La nave (nella foto Youtube un’immagine dell’imbarcazione) aveva soccorso attorno alle 18 di lunedì 18 marzo un gommone alla deriva a largo della Libia, segnalando poi l’emergenza alla autorità e dirigendosi verso le coste italiana. Già in quel momento è scattata la polemiche con le accuse lanciate dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, secondo il quale la nave avrebbe violato le norme internazionali.
Al momento di entrare in acque italiane la Mare Jonio ha poi ricevuto una chiamata dalla Guardia di Finanza, che ha intimato di spegnere i motori e di fermarsi. Ma il capo missione Luca Casarini, noto attivista e leader dei movimenti no global italiani, ha spiegato alle autorità che la nave era impossibilitata ad eseguire l’ordine per le condizioni del mare e il pericolo che questo avrebbe comportato.
Attorno alle 7 di martedì 19 marzo la Guardia Costiera ha autorizzato la nave ad arrivare a circa un miglio dalla costa. Qui è salita a bordo la Guardia di Finanza, che aveva vietato l’ingresso in acque italiane. Duro il vicepremier Salvini: “Non metteranno piede in Italia con il mio permesso”. Gli fa eco Di Maio: “Il fatto che la nave sia italiana ci permette di valutare al meglio possibili irregolarità”. Per l’ex premier Gentiloni “quella di Salvini è una strategia della tensione. Fa un caso per 50 persone”.