MONTE ARGENTARIO – «la mia vicenda si potrebbe leggere come una vera e propria istigazione alla discarica abusiva». Così Gabriella Signore, di Monte Argentario, commenta la vicenda che l’ha vista, suo malgrado, protagonista. «Dopo oltre quattro mesi dalla prenotazione fatta (telefonata registrata) a SeiToscana per il ritiro di un sacco di potature, nessuno si è preoccupato di venirlo a prendere nonostante il regolamento fissi in 20 giorni il limite massimo per il ritiro».
«Abito a Porto Santo Stefano – racconta -, dopo aver fatto richiesta, il 31 ottobre 2018 (protocollo 169925) a SeiToscana mi domando a chi dovrei rivolgermi perché qualcuno venga a portare via il sacco ormai maleodorante. Forse alle ecomafie qualora operassero in zona?».
«Ho scritto al sindaco di Monte Argentario ma non ho avuto risposta, quindi ho mandato una pec all’Albo gestori ambientali Camera di commercio Maremma e Tirreno. Questi ultimi hanno risposto che tra i loro compiti “non rientra la segnalazione di disservizi nell’esecuzione dell’attività di raccolta rifiuti da parte del Gestore Pubblico”. Tutti si sono ben guardati di ingiungere a Seitoscana di ottemperare al ritiro».
«Che SeiToscana se ne possa allegramente infischiare di fare il proprio lavoro in barba a controlli e sanzioni è roba da terzo mondo. Quasi che il sistema ci invitasse a non contare sull’efficienza dei servizi che paghiamo profumatamente attraverso la Tari, ma piuttosto ci indicasse di arrangiarsi con un simpatico, selvaggio fai-da-te. Pazienza poi se la gente abbandona i rifiuti dove capita imbrattando e avvelenando il mondo, l’importante è risparmiare la fatica proprio a chi viene remunerato per fornire la prestazione, in questo caso SeiToscana».