MONTE ARGENTARIO – L’associazione delle piccole e microimprese Comitas, affiancata dallo Studio legale dell’avvocato Carlo Rienzi, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Grosseto e a Banca d’Italia sul Porto di Cala Galera, «chiedendo di accertare eventuali illeciti da parte del Comune di Monte Argentario in relazione all’annullamento del rinnovo della Concessione verso la Società Marina Cala Galera Circolo Nautico. Come noto in data 25 maggio 2017 il Comune rideterminava la durata della concessione a 80 anni (dagli iniziali 50 aventi scadenza nel 2020), circostanza che produceva l’inizio di una fittissima rete di compravendite di posti barca all’interno della Marina».
«Nel novembre 2018, tuttavia, il Comune – sia pure con una composizione politica diversa – emetteva un atto speculare rispetto al primo di natura autorizzativa, avviando la procedura di annullamento della rideterminazione – prosegue la nota -. Ora, se la Società ha provveduto a comunicare ai soci proprietari l’esistenza di questa criticità con una missiva inviata a tutti, lo stesso non è stato fatto dal Comune di Monte Argentario. Questo ha comportato che i soggetti a conoscenza di tale procedimento e in possesso di azioni della società hanno potuto venderle ad un ottimo prezzo sfruttando la rideterminazione di durata della concessione, mentre chi, nello stesso periodo, ha comprato le medesime azioni ignorando l’intenzione del Comune di annullare tale rideterminazione, ha pagato costi molto elevati di mercato, al pari di chi ha affittato un posto barca nel periodo considerato. In data 26 novembre 2018, infine, il Comune ha annullato la rideterminazione proseguendo a non dare alcuna pubblicità, nonostante doverosa, a tutti i soci».
«Ma chi “fortunato” sapeva ed era al corrente della imminente revoca della proroga, può essersi affrettato a vendere a prezzo elevato le sue azioni speculando illecitamente sulla conoscenza dell’intenzione del Comune di procedere all’annullamento della proroga della concessione da 50 a 80 anni.
Nell’esposto alla Procura di Grosseto e a Bankitalia, Comitas ha chiesto dunque, alla luce dell’art. 2637 c.c. (Chiunque diffonde notizie false, ovvero pone in essere operazioni simulate o altri artifici concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari non quotati o per i quali non è stata presentata una richiesta di ammissione alle negoziazioni in un mercato regolamentato, ovvero ad incidere in modo significativo sull’affidamento che il pubblico ripone nella stabilità patrimoniale di banche o di gruppi bancari è punito con la pena della reclusione da uno a cinque anni) “di accertare se siano state violate norme a tutela del mercato non dando adeguate informazioni a tutti gli interessati come previsto dalla legge, e di accertare se e quante azioni siano state scambiate all’interno del porto nel periodo intercorrente dalla data della rideterminazione a quella dell’annullamento. Ciò al fine di escludere che si sia verificata una manipolazione del mercato azionario ad opera di soggetti che, sfruttando la conoscenza privilegiata di informazioni e, segnatamente, dell’imminente provvedimento di annullamento della rideterminazione, abbiano “approfittato” della situazione”».
«Il prossimo 5 marzo l’associazione delle piccole imprese Comitas interverrà al Tar della Toscana a sostegno del ricorso promosso dalla Società Marina Cala Galera, e ha pubblicato oggi sul proprio sito internet www.comitas.it (e sul sito www.studiorienzi.it) tutti i documenti del Comune di Monte Argentario oggetto di contestazione, affinché esercizi e attività commerciali, proprietari di posti barca e cittadini siano informati in modo trasparente circa l’attività dell’amministrazione relativa al porto. E nei prossimi giorni saranno pubblicate anche le memorie difensive presentate al TAR della Toscana. Comitas intanto ha chiesto un urgente incontro al Sindaco di Monte Argentario per illustrare gli ingiusti danni che i singoli soci della Marina stanno subendo a causa del provvedimento di annullamento della rideterminazione circa la durata della concessione».