Firenze – Un apprezzamento per lo sforzo che si sta facendo per il risanamento aziendale. Una maggiore celerità nella presentazione degli atti, visto che la legge prevede la consegna a novembre del bilancio preventivo. Un invito alla Giunta regionale a presentare quanto prima il piano complessivo di riordino delle aziende agricole regionali.
Con queste osservazioni e richieste la commissione Agricoltura, presieduta da Loris Rossetti (Pd), ha espresso parere favorevole al bilancio preventivo e al piano di attività 2012 dell’azienda agricola regionale di Alberese. I consiglieri di Lega Nord Toscana e PdL hanno votato contro. I due atti di programmazione aziendale sono stati illustrati dal commissario Valter Nunziatini. Il bilancio prevede per il 2012 una perdita di esercizio di circa 297.000 euro, con un valore della produzione di 4.208.000 euro ed un costo della produzione di 4.436.000 euro, cui si aggiungono 7.000 euro di oneri finanziari e le imposte di 63.000 euro sul reddito di esercizio.
Sul piano di attività 2012 sono da segnalare alcune novità nel settore cerealicolo, con la coltivazione di alcuni grani teneri tradizionali certificati, sperimentati nel centro di Cesa, per la produzione di pane toscano. Un piano specifico è rivolto al recupero degli oliveti, con il coninvolgimento di giovani imprenditori. Si punta inoltre alla valorizzazione del cavallo da sella italiano ed il cavallo maremmano, con il Centro militare veterinario ed altri soggetti locali, pubblici e privati.
Per promuovere insieme lo sviluppo turistico sono stati attivati specifici accordi con il Parco della Maremma. Una centrale a biomasse da colture agricole da un Mw, con digestore anaerobico, produrrà energia e calore, che sarà utilizzato per il riscaldamento di alcune serre da mettere a disposizione dei coltivatori. Un apprezzamento per lo sforzo in atto è stato espresso da Antonio Gambetta Vianna (Lega Nord Toscana) e Claudio Marignani (PdL), consiglieri di opposizione, che hanno votato contro i due atti di programmazione. “Il problema centrale – ha spiegato Roberto Benedetti (PdL) – è la mancanza del piano di riordino delle aziende agricole regionali”.