GROSSETO – Caccia: Il presidente della provincia Leonardo Marras risponde a Iacopo Giannuzzi Savelli dell’Ente produttori selvaggina: «Savelli non era presente all’assemblea di venerdì scorso. Lo si capisce dalle parole che attribuisce a me e che non ho mai pronunciato in quella sede. C’erano oltre 200 testimoni, pertanto è facilmente riscontrabile. Devo dire che anche i giornali non hanno riportato nulla di sconvolgente, né Savelli può sorprendersi delle volontà della Provincia che sono state espresse ormai 9 mesi fa all’interno delle linee guida per il nuovo Piano faunistico venatorio provinciale. Concetti che Savelli mi ha sentito ripetere nelle sedute della Consulta della caccia, nella quale per volontà del sottoscritto è stata inserita l’associazione che lui rappresenta, ma anche nell’assemblea organizzata da lui con tutti i gestori degli enti di produzione di selvaggina ormai mesi fa. La prima in assoluto di una oramai lunga serie di incontri.»
«Per questo confermo tutto quanto ho già detto: – prosegue Marras – bisogna cambiare parametri, e a cambiare devono essere anche le aziende faunistico venatorie, sia rispetto alle superfici che all’equilibrio tra aree boscate e non, per servire meglio al loro scopo e per aiutare il sistema intero a gestire con maggiore efficacia il problema del cinghiale. In questo sforzo anche le Aziende faunistico venatorie possono essere delle straordinarie alleate dell’Ente pubblico per raggiungere obiettivi conservazionistici e di ripopolamento del nostro territorio con la piccola fauna selvatica o con specie autoctone, ormai poco presenti. La ricerca dell’equilibrio è stata finora la nostra stella polare. Mi aspetto un pochina di arroganza in meno ed assicuro che non c’è da temere alcun esproprio proletario».